Beh, ormai ci ho preso gusto a scrivere una specie di editoriale nel giorno del nostro “compleanno” come editori: nel 2014 abbiamo parlato di come gli altri percepiscono il nostro mestiere, e l’anno scorso di quello che abbiamo imparato finora.
Quest’anno, più che guardare indietro, mi piacerebbe guardare avanti. O, meglio: fare un breve bilancio di quello che è cambiato (nel mercato, nei libri e pure in noi stessi) in questi primi tre anni, con lo scopo di immaginarsi come potrà essere il futuro. Vi risparmio i vari brainstorming e flussi di coscienza, per concentrarci sulle tematiche che mi sembrano più interessanti, per noi e (si spera) per voi.
Chi si ferma è perduto!

Grazie ai lettori per la strada percorsa insieme, ai blogger… ma anche e soprattutto ai nostri mitici autori!
Apparentemente, dal 2013 a oggi, il lavoro di un piccolo editore che lavora quasi esclusivamente sul web non sembra cambiato granché. Le varie promesse di innovazione e rilancio del mercato, che siano a cura dei colossi editoriali, del governo, dell’AIE o di qualche avventurosa startup, non sembrano aver portato a chissà quali novità, nonostante i roboanti comunicati stampa. Eppure, anche se è difficile percepirli dall’esterno, i cambiamenti ci sono stati, eccome: non a livello macroscopico, ma nelle piccole cose, che poi sono quelle che fanno la differenza nel lungo termine. Per citare qualche esempio:
- Gli ebook non hanno rubato il posto ai cartacei, e il loro mercato è cresciuto meno delle aspettative. Cionostante, sempre più persone li hanno provati, e li leggono almeno su base occasionale. Gli stereotipi, per definizione, sono duri da estirpare, ma è anche vero che se fosse il contrario non ci sarebbe proprio gusto…
- Il web marketing è, gradualmente ma costantemente, cambiato. Forse, non nel modo che sarebbe piaciuto a noi: in giro vedo sempre più fenomeni passeggeri che vengono copiati da tutti finché non stancano (e, spesso, pure dopo), sempre più “trucchetti”, sempre più “marchette”, sempre più aggressività. Non è così che ci piace lavorare, e quindi rimaniamo sulla strada più lunga e tortuosa. Che, però, dicono anche che porti più lontano.
- I social network sono cambiati: Twitter sembra un po’ in crisi d’identità (o, forse, in crisi in generale), Pinterest e Google+ si sono sgonfiati da soli, almeno in Italia; Telegram invece promette bene, Snapchat sembra figo ma bisogna capire ancora che roba sia e Instagram sta già regalando discrete soddisfazioni. Facebook, invece, rimane la regina incontrastata, ma il diabolico algoritmo che regola la visibilità effettiva dei post è sempre più “truccato” a favore delle inserzioni a pagamento. Ma alcune novità, come i video in diretta, lasciano sperare che sia possibile continuare a usarlo per comunicare con i propri fan senza budget pubblicitari ingenti (e senza pubblicare gattini e ca…volate), se lo si fa con un po’ di arguzia e di persistenza.
- Il mondo dell’editoria, che agli esordi ci sembrava non dico ostile ma quantomeno alieno, è almeno in parte rimasto tale. Probabilmente, è colpa nostra che siamo così “strani”, un po’ troppo nerd e un po’ troppo introversi. Nonostante ciò, l’essere sulla piazza da più di qualche mese e la visibilità acquisita da alcune pubblicazioni e iniziative in particolare, sembra ci stiano facendo guadagnare sempre più credibilità e, pur rimanendo “outsider”, stiamo instaurando dialoghi che speriamo si traducano sempre più in proficue collaborazioni.
The best is yet to come!

Impossibile sapere quali carte usciranno. Ci auguriamo però di evitare la Luna Nera!
Ok, e fin qui ci siamo limitati a guardare indietro, potreste dire. Il fatto è che la bacchetta magica non ce l’abbiamo, altrimenti ci saremmo messi a puntare sulle scommesse come Biff in Ritorno al Futuro 2, e col cavolo che staremmo ancora qui a fare gli editori. Se non siamo in grado di prevedere il futuro in assoluto, possiamo però anticipare quello che abbiamo intenzione di fare noi, almeno nei prossimi 6-12 mesi, perché in fondo ci è sempre piaciuto navigare a vista tra i burrascosi flutti editoriali.
- Ripensare a eventi e fiere? Fino al 2015, la nostra strategia era di organizzare 1-2 “megapresentazioni” all’anno insieme ai nostri autori, e di partecipare al Pisa Book Festival. Negli ultimi mesi abbiamo voluto cambiare un po’ le carte in tavola, organizzando un evento alla Bellissima (di nome ma non di fatto) Fiera di Milano, che credo abbia attirato più pubblico del resto della fiera o quasi (più per demerito di quest’ultima che per merito nostro, ma vabbè), e raccogliendo l’invito in quel di Forlimpopoli per la nostra prima fiera “Comics & Games”, un evento che, grazie anche ai nostri autori e i vari cosplayers in giro, è stato alquanto divertente, ma che ci ha fatto rendere conto di una cosa: chi va alle fiere di fumetti e giochi di solito non è interessato ai libri. Bene ora che lo sappiamo, è arrivato il momento di sperimentare qualcosa di diverso…
- Più carta? A proposito di fiere, se prima avevamo da vendere solo cartoline con i codici per scaricare gli ebook, un esperimento probabilmente troppo innovativo e fuori dai canoni per avere davvero successo, da alcuni mesi a questa parte abbiamo anche iniziato a stamparli, i libri, e a venderli in print on demand su Amazon e di persona le poche volte che ci avventuriamo fuori dal nostro ufficio. La sperimentazione per ora sta avendo più successo del previsto, e quindi continueremo nella mastodontica (beh, per noi) opera di reimpaginazione e ridistribuzione dei testi per il cartaceo, magari facendoci venire pure qualche idea nuova…
- Pubblicare libri diversi? Fino a questo momento la nostra linea editoriale è stata drammaticamente vaga: “pubblichiamo quello che ci piace” è una frase brillante da dire al bar, il problema è: non è detto che quello che piaccia a noi interessi anche ai nostri potenziali lettori. Soprattutto, la schizofrenia complessiva di un catalogo piccolo ma fin troppo vario come il nostro, che corrisponde ai nostri gusti un po’ istrionici, inizia a diventare un po’ un limite. Senza voler cambiare rotta da un giorno all’altro, e rimanendo aperti alle sperimentazioni, ci piacerebbe trovare qualche strada parallela. Ma ve ne parleremo meglio più avanti…
- Oltre il libro? Il motivo principale per cui gli ebook non hanno ancora ottenuto il successo travolgente che sembrava a loro destinato, non risiede né nel profumo della carta e nel suo potere ammaliante, né nel perdurare delle abitudini di quei pigroni dei lettori. Semplicemente, gli ebook finora si sono limitati a scimiottare il modello “tradizionale” di libro, e non sempre con ottimi risultati. Le grandi chiacchiere sui libri aumentati finora hanno portato pochi risultati concreti. Noi però stiamo lavorando per dare il nostro contributo alla causa, e da un paio di mesi crediamo pure di aver trovato la ricetta giusta… quale? Ma col cavolo che ve la sveliamo prima di aver messo in tavola il piatto!
Bene, se anche quest’anno sei arrivato in fondo al pippone, non possiamo far altro che regalarti un bell’abbraccio virtuale. È grazie a persone come te che abbiamo tenuto duro finora!
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