Pensate un po’, siamo ormai un editore abbastanza vecchio da pubblicare una nuova edizione di un nostro libro. Ma perché uscire oggi con una riedizione di un romanzo del 2017? Perché sta vendendo molto bene (beh, per i nostri standard, almeno!). E perché un vecchio libro di un microeditore, senza uno straccio di distribuzione nel territorio e senza un grosso budget per la promozione, sta migliorando le vendite di anno in anno? Dov’è il trucco? Ecco, facciamo un passo indietro.
Nell’ormai antico marzo del 2017, pubblicammo “La vita è un tiro da tre punti” di Marco Dolcinelli. Era il nostro primo romanzo “sportivo”, tra l’altro l’unico fino a questo momento. In realtà il contesto cestistico lo considerammo come un di più: i motivi per cui decidemmo di pubblicarlo all’epoca furono:
1) Era un romanzo sui ventenni, per ventenni (almeno, secondo noi): oltre al campetto, le ambientazioni in cui si snodano le vicende sono pub, sale studio, case degli amici.
2) Era una lettura molto scorrevole; anche se ha una trama di fondo e archi narrativi per ognuno dei personaggi principali, è essenzialmente un romanzo in cui quello che succede non è poi così importante, quello che conta è che le pagine scorrono una dietro l’altra come per magia.
In ogni caso, quando uscì, “La vita è un tiro da tre punti” non andò bene con le vendite. Non sembrò interessare granché al pubblico che ci seguiva di solito, e il pubblico “nuovo” non riusciremmo a intercettarlo; i tentativi di dargli visibilità tramite pagine Facebook o siti di basket non furono altro che un buco nell’acqua. Considerato anche che quello a seguire fu il periodo a cui iniziammo a focalizzarci molto più sul fantasy che sulla narrativa contemporanea, per un po’ cadde nel dimenticatoio.
Poi nel 2020, dopo un primo timido approccio con i nostri libri che vendevano già bene, pensammo di provare a usare Amazon Advertising (qui un mio articolo che spiega che roba sia, se volete restare sul pezzo) per promuovere libri che parlano di temi specifici, o di generi di nicchia. “La vita è un tiro da tre punti” fu, insieme ad altri, tra i libri per i quali le inserzioni funzionarono discretamente, ma senza numeri clamorosi. Dedicai comunque un po’ di tempo ad affiancare alla campagna sui generi una sulle parole chiave (libri sul basket, romanzi di pallacanestro etc.), che girò meno bene ma comunque qualche vendita ogni tanto la generava, e pure una su Facebook, anche in questo caso senza grande clamore. In particolare il libro vendeva bene sotto Natale, fatto interessante, si vede che qualcuno lo comprava come regalo, ma non sapevo bene come sfruttare la cosa, anche perché, beh, a un certo punto il Natale arriva, e le vendite puntualmente si ridimensionano.
La cosa sembrava finita lì, e ci poteva andareanche bene; che un libro che vendesse quasi niente vendesse “pochino”, rispettava la filosofia molto emiliana del “putost che nienta, l’è mei putost”.
Poi arrivò il Natale del 2022: notai subito che intorno al 20 di novembre le vendite aumentavano significativamente, come gli altri anni, nei quali mi accorsi che il picco arrivava intorno al 10 di dicembre. Questa volta non mi limitai a seguire la cosa passivamente, ma provai a cavalcare un po’ l’onda. Ripensai al perché quel libro, più dei nostri altri, vendeva particolarmente sotto il Natale: beh, perché la gente lo comprava come regalo. E chi fa regali? Beh, i genitori ai loro figli! E in effetti, pensando al me stesso del futuro, quale migliore modo per stimolare un adolescente alla lettura che regalargli un libro che parla della sua passione (e, aggiungerei, che dalla prima pagina ha già parecchie parolacce)? Ottimizzai quindi le inserzioni su Facebook e su Amazon per rivolgermi nello specifico ai genitori di ragazzi tra i 14 e i 20 anni, aumentando anche significativamente gli investimenti.
I risultati andarono oltre le mie migliori aspettative: il mese di dicebre 2022 il romanzo di Dolcinelli non solo aumentò le vendite, ma totalizzò il doppio degli incassi dei già soddisfacenti dicembre 2020 e 2021 messi insieme. Poi però, arriva il 25 dicembre e le vendite puntualmente calano, quindi mi preparai ad abbassare gli investimenti e a tornare a volare basso.
Poi ci pensai un attimo: “beh, magari non si riesce a fare bene come sotto Natale, ma meglio che prima sì, o no?”
Così continuai con l’ottimizzazione delle inserzioni, con più attenzione di prima e sempre focalizzandomi sui genitori, senza riportare il budget ai livelli natalizi, ma neanche a quelli dei “tempi morti”. Sperimentai anche generi e chiave di ricerca diversi. Il risultato? Beh: ogni mese (eccetto uno giusto per essere pignoli) del 2023 è andato meglio del mese di dicembre del 2020, o del 2021. Considerato che il 2023 è stato un anno a dir poco terribile per Nativi Digitali, devo dire che il fatto che almeno qualcosa sia girato nel verso giusto mi è stato di, seppur leggerissima, consolazione.
Non includo le cifre vere e proprio perché, beh, non è che vi possiamo raccontare proprio tutto tutto, comunque questo a destra è il grafico delle royalties della versione cartacea di “La vita è un tiro da tre punti”. Il fatto che ci sia stato un picco random verso l’estate (gli altri picchi sono, sì avete indovinato, i mesi di dicembre) va tuttora oltre la nostra comprensione, ma ehi, non ci lamentiamo.
Volendo allargare l’analisi oltre al romanzo di Marco Dolcinelli, direi che il successo (sì: parliamo di oltre 3000 copie totali vendute al momento, che nel mercato italiano e senza avere alcuna forma distributiva fuori dal web o grossi budget per la promozione, è secondo me sufficiente per parlare di “successo”), più che dallo sfruttamento mirato di certe inserzioni, è arrivato con questo ordine:
– Provare un po’ di strategie promozionali, non a casaccio ma cercando innanzitutto di capire che tipo di pubblico potrebbe voler comprare un libro di un autore che non conosce basando solo sulla copertina e la sinossi, poi di provare varie soluzioni per raggiungerlo, quel tipo di pubblico.
– Appena ne trovi una che sembra dare riscontri interessanti, approfondisci: ottimizza i dettagli, prova alternative, investi di più, senza aver paura di sbagliare fintanto che le cifre in gioco sono caute, ma neanche in modo avventato e casuale. L’idea di provare a puntare sui genitori non è stata un colpo di fortuna, ma si è basata su una deduzione logica.
– L’aumento di vendite non sembra un fuoco di paglia, ma regge nel tempo? Fai intanto un bello studio di tutti i dati raccolti finora, poi continua ad aumentare il budget, ad affinare i dettagli, a trovare altri modi di raggiungere il pubblico. Il tutto dev’essere finalizzato per ottenere un buon rapporto tra soldi spesi e numeri di conversioni (vendite).
– Taglia via i rami secchi (quello che hai testato abbastanza per concludere che non funziona granché). Poi, ritorna al punto precedente. E così in loop.
– Non fare tutto da soli: da quello che ho scritto finora sembra tutto farina del mio sacco, ma in realtà il libro ha venduto tanto grazie anche all’insistenza a promuoverlo sui suoi social dell’autore (solo ogni tanto dietro intimidazione da parte dell’editore) e ai numerosi blogger che lo hanno recensito.
… esatto, non esistono soluzioni facile alla domanda “Come aumentare le vendite di un libro già pubblicato”. Esistono tentativi da fare secondo una logica corretta, e molta pazienza. Non vi cito il discorso di Maestro Yoda all’avventato Luke Skywalker, ma perché mi aspetto che il solo nominarlo lo faccia riaffiorare nelle vostre menti.
Ma, dato che questo articolo comunque dovrebbe trattare di “La vita è un tiro da tre punti”, più che di citazioni nerd di dubbio gusto, parliamo della riedizione, resa possibile solo dalla sua “seconda giovinezza” commerciale perché, beh, altrimenti mai nella vita avremmo avuto lo sbattimento di occuparcene.
Cosa è stato rivisto nella riedizione?
– Correzione di refusi, errorini nelle punteggiature, roba di questo genere. Aneddoto: correggendo le forme “a fanculo” con “affanculo”, l’autore ha persino proposto di togliere del tutto l’espressione volgare, che in fondo spesso è un po’ gratuita. L’editore ha a malincuore accettato, consolandosi col fatto che comunque nel libro restano lo stesso un sacco di parolacce. In ogni caso, per il lavoro di fino con la correzione ringraziamo Marco Aramini, che ha collaborato con noi come tirocinante.
– Nuova impaginazione: intanto che c’eravamo… abbiamo dato una rinfrescata alla grafica del libro: qui dobbiamo ringraziare l’ormai mitica Federica Soprani. Con un’impaginazione un po’ più “ariosa” e qualche amenità qua e là, sono aumentate il numero di pagine, e di conseguenza abbiamo dovuto arrotondare il prezzo (pensavate che fosse un “…eh signora che ci vuole fare, è l’inflazione…”?).
Bene, se già che ci siete volete saperne di più sul libro di Marco Dolcinelli, vi rimandiamo direttamente alla pagina su Amazon. Se invece questa roba delle inserzioni vi ha intrigato ma non ci capite un’acca e avreste bisogno di qualcuno che se ne occupi per il vostro libro, beh, rientra tra i servizi editoriali che proponiamo agli autori che si autopubblicano: qui spieghiamo come funzionano.
Scrivi un commento