Articolo a cura di Lorenzo Sartori, giornalista e autore dei noir umoristici “Lo Strano caso di Michael Farner” e “Il Ritorno di Michael Farner”


Qualche tempo fa mi ero divertito a raccogliere le recensioni a una stella con cui gli utenti Amazon avevano stroncato i grandi classici della letteratura mondiale. Questa volta, non me ne vogliate, volo più basso, dalle parti di Casa Bellonci. E così mi sono dilettato a pescare una recensione a una stella per ciascuno dei cinque finalisti del premio Strega 2016.
Prima che qualcuno tragga qualsiasi conclusione, ribadisco l’intento esclusivamente ludico e per nulla scientifico di tale raccolta di opinioni.
Perché la morale è solo una: se vi hanno stroncato su amazon, keep calm, fatevi un liquorino (sì, lo inserisco per ragioni pubblicitarie, ovvio) e ricordatevi che siete sempre in buona compagnia.

PremioStrega2016_dozzina

La scuola cattolica, Edoardo Albinati
Uno dei libri più pallosi che abbia mai letto. Innanzi tutto non è un romanzo come scritto da più parti. E’ un monologo dell’autore sui preti, sul sesso, sulla famiglia, su qualsiasi cosa gli venga in mente. Ripetitivo, logorroio. Illeggibile.

L’uomo del futuro, Eraldo Affinati
Non è un libro su don Milani e non è nemmeno ben scritto.  La scommessa della seconda persona narrante risulta in uno stile scialbo e stentato.
Come detto sopra nell’intestazione, inoltre, semplicemente non tratta di don Milani, ma di Affinati: dell’esperienza di ricerca spirituale e delle personali riflessioni dell’autore… tra l’altro tali considerazioni risultano spesso ingenue constatazioni di buon senso, al limite del cliché.
Sciatto esibizionismo.

Se avessero, Vittorio Sermonti
Noioso compiaciuto autoreferenziante prolisso. Sicuramente piace molto all’autore ma non a tutti i lettori
Ho avuto difficoltà a terminarlo nonostante la buona volontà e lo dubbia fama e cultura dello scrittore.

Il cinghiale che uccide Liberty Valance, Giordano Meacci
Ammetto, l’ho comprato per il titolo.
Sono andato avanti per 50 pagine per puro autolesionismo perchè davvero non potevo credere alla massa di stupidi e inutili costrutti utili solo a nascondere una pessima trama.
Immagino il compiacimento nello scriverlo, così come conosco il gusto nel buttarlo via.

La femmina nuda, Elena Stancanelli
Sono giunta alla fine con fatica, sbuffando. Una storia povera, che cerca di rendersi interessante con qualche elemento sex o porno, decidete voi, ma comunque misero. Luoghi comuni che vengono fatti passare per grandi verità. Le ossessioni vanno raccontate diversamente. Pessimo.