Guida semiseria per aspiranti scrittori e non, a cura di Annabelle Lee, autrice del romance contemporaneo “Into the Sun”
Giorni fa l’editore che segue la mia ascesa nell’Olimpo della letteratura mi ha onorato con la richiesta di scrivere un articolo per il blog che gestisce. Il suo è un blog che tratta il mondo dell’editoria digitale (lo dice anche il nome e poi, lo sappiamo tutti) con vari derivati e annessi del caso, quindi immagino che il tema che dovrei scegliere per mio articolo – seppur a scelta libera – non potrà essere “le influenze minimaliste nella moda Fall/Winter 2016” e neanche “l’incredibile successo dei profili di gatti su Instagram”. Anche se…
Obbligata dunque a tralasciare argomenti su cui sono ferratissima, smetto i panni della compulsiva del web e adotto quelli più consoni a una seguace di Hemingway. No, non si tratta di annegare in una bottiglia di scotch, cosa avete capito? La mia idea era quella di sedermi e iniziare a sanguinare sulla tastiera del computer, come lui suggeriva. Era ubriaco quando lo suggeriva, dite? Può darsi, ma fa terribilmente “scrittore”.
Piccolo appunto, prima di iniziare. Si tratta del titolo. Io odio i titoli che quantificano le cose che uno dovrebbe fare/sapere/mangiare/evitare e via dicendo. Come se il numero indicato non fosse esatto non potresti viver lo stesso. Ma pare che il mercato chieda questo, e se l’Huffington Post lo fa, chi sono io per non adeguarmi?
21 Raccomandazioni. Ne più, ne meno. Come il peso dell’anima.
Ma ora basta divagare. Passiamo ai modi per trovare un’idea giusta per il vostro romanzo. Garantisco che si tratta di modi nuovissimi, collaudati e infallibili. Dopo mi li rileggo anch’io.
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LA FANTASIA
Ah beh, che ovvietà! Usare la fantasia per scrivere un libro di successo non è mica una scoperta! In effetti no, non lo è. La maggior parte di noi siamo in grado di immaginare cose, situazioni, persino mondi diversi da quelli che ci circondano e fin qui, tutto facile. Mettere sulla carta le nostre fantasie e descriverle in modo da farle diventare reali per chi le leggerà, dar loro nomi e caratteristiche definite e coerenti, ma che esistono solo nella nostra mente – questo farà la differenza. E questo non è altrettanto facile. Non crederete mica che la Rowling si è svegliata una mattina e ha buttato giù due righe, inventando così un nuovo sport o che R.R. Martin ha creato trame complessissime nel giro di qualche ora!
Usare la fantasia per scrivere un bel libro è un’ottima cosa. Che funziona solo se da fantasia nella testa dello scrittore diventa realtà in quella del lettore!
Ma chi non è dotato di una fervida fantasia non deve abbattersi, c’è il secondo punto:
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LA REALTÀ
Ebbene, lo abbiamo sperimentato tutti: la realtà a volte supera qualsiasi immaginazione, rasentando l’assurdo, talvolta (spero per voi, molto di rado!).
E se le storie più banali possono diventare delle belle storie se farcite da personaggi ben caratterizzati, una scrittura fluida e un pizzico di personalità, un’esperienza fuori dall’ordinario può diventare un capolavoro. Attingere dunque a un evento “straordinario” della vostra vita, ispirarsi a una persona che ha lasciato il segno, trarre spunto da un’esperienza toccante o spaventosa; tutto questo può essere sviluppato per trasformarsi in successo. Le persone amano immedesimarsi nei personaggi, sapere che tutto questo potrebbe accadere anche nelle loro vite crea delle emozioni. Aggiungete dunque dettagli significativi, enfatizzate tratti caratteriali, lavorate sulla trama, create un finale da favola, o tragico che sia e voilà! Ah, si da per scontata una certa predisposizione per la scrittura in generale.
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TEMI SPECIFICI
Un consiglio ricorrente per gli aspiranti scrittori è quello di “scrivere di quello che sai”. Per fortuna questo consiglio non viene seguito da tutti, se no non ci sarebbe alcun Salgari. Ma la cruda verità è che i libri, oltre a farci sognare, hanno anche il compito di aprirci la mente, educandoci (perché, volete dirmi che voi eravate al corrente dell’utilizzo delle sfere d’acciaio prima di 50 sfumature?).
Scrivere e descrivere posti, situazioni, personaggi con cognizione di causa non è mai scontato e può davvero fare la differenza! Tenete a mente che il vostro libro si rivolge (potenzialmente) a un’infinità di lettori di tutti i tipi, riuscire a farli appassionare ad un tema a loro nuovo o che non hanno mai avuto modo di approfondire comporta una certa responsabilità, ma ha risultati certi.
Se avete quindi la fortuna di possedere un “segreto” tematico di qualsiasi tipo, sfruttatelo!
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DOMANDA E OFFERTA
Fra tutti, questi è il più ovvio e anche il più pragmatico dei metodi elencati. Si tratta di una cosa molto semplice: individuare le esigenze del mercato. Lo so, lo so, dov’è finita la poesia? Nel piatto della cena, immagino.
Ok, una volta superata la barriera del cinismo, concentriamoci sull’evidenza, generalizzando pesantemente: a chi non piace sognare? E allora, creiamo un bel sogno! Le donne vogliono essere salvate (anche gli uomini se è per questo, ma questa è un’altra storia e metà della letteratura andrebbe riscritta)? Organizziamoci in merito! I cattivi devono essere puniti e il bene deve trionfare? Sono d’accordo: almeno nei libri, facciamolo succedere!
I libri sono anche un modo per evadere il quotidiano e scommetto che qualcuno lo abbia detto molto meglio di me, ma questa è la verità. Se manchiamo di fantasia, la realtà è troppo presente e lo specifico non è il nostro forte, possiamo sempre far sognare! E, per farlo al meglio… Andiamo dritti al punto 5.
Mi ero appisolata un momentino. Cosa mi sono persa? Ah, sei tu che ti sei perso?
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BERE
Con Hemingway ha funzionato. Certo, poi si è sparato con un fucile da caccia. Bene, questa la togliamo.
Non si tratta di @snoopybabe, vero?
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