Siamo una società fluida, secondo Bauman. Lo stesso si può dire dei generi letterari, ormai diventati categorie più utili per il marketing che per capire veramente l’identità di una storia. E lo dimostra “Il dono” di Michele Gentile, romanzo a scopo di beneficienza che, pur rientrando negli archetipi della storia di formazione e persino con una sottotrama che tende al thriller, si basa anche – e soprattutto – sulla poesia.
Il protagonista della storia è Giuseppino, dodicenne abbandonato dal padre da bambino e ora rimasto orfano di madre. Il ragazzo ha dalla sua parte la nonna materna e, in un certo senso, tutti gli abitanti del suo paese, Roccasolenne; eppure in lui rimane forte il senso di malinconia per la perdita della madre, che riesce a placare solo passando tanto tempo in riva al mare. E proprio lì che Giuseppino vede per la prima volta Amir, un uomo impegnato in una profonda preghiera. Ritrovandolo nello stesso luogo nei giorni successivi, il ragazzo scoprirà che l’uomo, originario del Sudafrica, ha qualcosa in comune con lui: la perdita della famiglia. I due scopriranno anche che la loro amicizia potrà essere di forti benefici per entrambi: di motivazione e conforto per Giuseppino, di sostegno e solidarietà per Amir, che viene persino accusato di un crimine. Come andrà a finire per i due?
Un importante elemento distintivo del romanzo è la sua ambientazione: Roccasolenne, paese finzionale che rappresenta il tipico borgo italiano arroccato tra il mare e la montagna; tra l’altro è proprio il mare uno degli elementi ricorrenti a livello tematico e narrativo, che non si limita a contestualizzare le vicende e i momenti più intensi della storia, ma arriva ad accompagnare i sogni di speranza e di libertà del bambino. Si può dire che i vari abitanti del paese, che fanno quello che possono per aiutare Giuseppino in virtù del ruolo che rappresentano nella società (insegnante, autorità, prete), allo stesso tempo rappresentino una sorta di entità collettiva, con una sua volontà che trascende quella dei singoli, come a volte accade nei piccoli borghi.
Come detto, “Il dono” è un romanzo pervaso dalla poesia; ciò è evidente in vari modi, a partire dai numerosi estratti poetici nel corso del testo (la silloge conclusiva, che apre nuove prospettive e nuove suggestioni, è il caso più evidente. Ma il testo è pervaso di poesia in ogni sua parte) ma anche nello stesso stile di scrittura del libro, fino a rappresentarne il tema centrale. In un certo senso, l’autore ci mostra come la poesia, insieme all’amicizia di Amir, abbia salvato Giuseppino. Poesia che, come dice Amir, è la luce che illumina l’oscurità, una presenza amica nella solitudine e una voce quando mancano le parole. In un certo senso, è spesso la poesia il motore degli eventi nel mondo di “Il dono”, e la stessa poesia è alla base della profonda connessione tra Giuseppino e Amir, e persino del finale del romanzo.
Tra i punti di forza del romanzo senz’altro vi è la qualità della scrittura, in cui l’influenza di uno stile in qualche modo “poetico” è evidentemente: dalle descrizioni vivide e ricche, il registro stilistico è semplice ma evocativo, senza risultare mai ampolloso. I dialoghi tra i personaggi riproducono efficacemente la lingua parlata, visto anche il contesto del romanzo, e a livello formale non sono presenti problematiche evidenti.
Altri temi affrontati dal romanzo sono il superamento del lutto, sia per Giuseppino che per Amir – tema che non è presentato con retorica ma con maturità e profondità – e la difficoltà da parte di un immigrato di inserirsi nel tessuto social di un piccolo paese e, in definitiva, di farsi accettare.
“Il dono” di Michele Gentile è un libro profondo nella sua brevità, dal buon ritmo narrativo, con personaggi per cui è facile provare empatia e un finale coinvolgente. Piacerà a chi legge narrativa contemporanea, ma anche a chi ama la poesia, in un certo senso il secondo protagonista dopo Giuseppino. Il romanzo, il cui intero ricavato delle vendite andrà a sostenere le attività della Onlus casa famiglia “Chiara e Francesco” (https://www.chiaraefrancesco.it), è disponibile in formato cartaceo su varie librerie online, tra cui Amazon, o il sito dell’editore, Masciulli.
Un libro semplicemente stupendo