Oggi (23 aprile) esce con Guanda “Godetevi la Corsa”, l’ultimo romanzo del buon Irvine Welsh. Dal momento che io volevo fare il figo con la versione in lingua originale, ho già letto “A Decent Ride” (magnifico doppio senso solo parzialmente reso nella traduzione), e quindi ve ne parlo.

Facciamola breve: se non vi piace Irvine Welsh, sicuramente questo libro non vi farà cambiare idea, e se non l’avete mai letto, vi conviene iniziare da altri romanzi o raccolte di racconti (qualunque libro pubblicato prima del 2003 può andare bene… e, volendo, pure Skagboys). Amate Welsh? Beh, sì, l’ultima scorribanda di Terry “Juice” Lawson fa per voi, ma probabilmente avevate già intenzione di comprarlo.

godetevi la corsa a decent ride 1

Sì, almeno il Terry Juice Lawson della copertina è perfetto.

Ora però mi tocca fare una recensione. Ok, la trama di fondo è tanto scontata quanto accattivante: il satiro riccioluto già visto in Colla e Porno fa la parte del leone, guidando il taxi,  spacciando, fregando la gente e, soprattutto, scopando a destra e manca (niente di nuovo sotto il sole, ma non mancano scene più esilaranti che eccitanti). Ma questo non basta a fare un libro, no? Ebbene, ad allungare la zuppa c’è il dramma esistenziale che Terry vive nella seconda metà del libro, quando scopre di non potere più fare sesso (c’è scritto nella sinossi ufficiale, non è uno spoiler), e la sottotrama di Jonty, ragazzetto a cui manca qualche venerdì il cui destino si rivelerà legato a quello del nostro tassista arrapato. Come condimento, freciatine qua e là alla politica scozzese odierna, ai disastri climatici come metafora della nostra società, alla superficialità pacchiana degli USA (dove Welsh al momento vive), più varie citazioni semiserie a un supposto gruppo para-terroristico di tabagisti scozzessi e alla ripetizione al limite del fastidioso di espressioni/meme come da tradizione welshiana (mentre sono sorprendentemente pochi gli “spice ay life”, tormentone di Terry nei precedenti libri).

L’attrattiva di un libro del genere, per i lettori abituali di Welsh, è quasi scontata: l’ambientazione edinburghese mischiata al ruolo da protagonista di uno dei personaggi meglio riusciti del nostro Irvine sono da soli un gran bel biglietto da visita. Ma, veniamo al punto: Godetevi la Corsa/A Decent Ride è un bel libro? Domanda difficile. Sicuramente si legge bene, garantisce un discreto numero di sane ghignate e pure qualche spunto di riflessione. Eppure, in questo libro come in praticamente tutte le pubblicazioni welshiane da “Porno” in poi, c’è il fastidioso retrogusto dell’approssimazione, del riempitivo, della citazione incastrata dentro a forza, del contentino per i fan.

Godetevi la corsa a decent ride

Quel gran bel figo di Irvine Welsh

I presupposti facevano pensare a un potenziale erede de Il Lercio, probabilmente il romanzo Welshiano più riuscito: un protagonista farabutto che si trova a fare i conti con i suoi fantasmi. Ma se da un lato Juice Terry sarà pure spassoso e irriverente  e le scene grottesche non mancano, il lato oscuro del tombeur de femmes coi riccioloni non è nemmeno paragonabile a quello dello sbirro corrotto Bruce Robertson, e il potenziale drammatico della trama è vagheggiato, ma non trova mai piena realizzazione. Sì, Welsh scrive sempre di sesso, droga e rock ‘n roll, ma raggiunge il suo picco da scrittore quando racconta in tutta la sua nuda brutalità il dramma dell’esistenza: lo si vede in tutte le sue opere più riuscite. In Godetevi la Corsa/A Decent Ride ci si gira un po’ intorno, ma la morale è tanto sfacciata quanto scontata: tutta la vita gira intorno al sesso. Beh, per un diciottenne, forse… ma per un adulto, siamo davvero sicuri che sia così? E siamo davvero sicuri che lo pensi sul serio lo stesso Welsh, o che si stia un po’ trasformando in uno dei suoi stessi personaggi?