Recentemente ho avuto la fortuna di partecipare come relatore a una tavola rotonda molto figa ospitata da Open Milano, con varie eminenze grigie del settore editoriale, a tema “Il prezzo degli ebook“. La tesi di fondo? Che la gente non è disposta a spendere abbastanza per un libro digitale. Ecco, e qui siamo tutti d’accordo. La vera domanda a cui mi sarebbe piaciuto poter dare una risposta facile è: “perché?”
I lettori “digitali”, che ancora in Italia non sono molti, spesso non danno il giusto valore agli ebook; non lo dico io, ma i dati di mercato, confermati peraltro da quanto gira in rete: qui si parla di un tale che ha scritto una lettera di protesta a un’autrice che ha pubblicato a 4.99$, vantandosi di aver chiesto il rimborso, qui si racconta di scrittori che vengono definiti “avidi” perché chiedono 0.99€ per un racconto.

Il prossimo logo del Kindle Store.
Noi lo vediamo dalle nostre vendite: un ebook di un autore emergente a 3 o 4 euro si fa davvero fatica a vendere, quando alla fine per un drink non ci facciamo grossi problemi a pagare di più. Da quando abbiamo iniziato a seguire con occhio professionale il mercato degli ebook, cioè da inizio 2013, sono arrivati per fortuna diversi casi di successo dal basso, con self-publisher che hanno scalato le classifiche e venduto parecchio. Cos’hanno in comune? I 99 cent. Quale che sia la lunghezza, tutti gli ebook di narrativa scritti da esordienti che hanno avuto successo sono venduti a quella che per Amazon è la soglia minima. Il perché è banale: l’acquisto “compulsivo”, quello necessario per scalare le classifiche, entrare nei circoli virtuosi di indicizzazione sugli store e vendere quindi “a catena”, in Italia per ora scatta solo alla fascia minima di prezzo, almeno per chi non ha dalla sua il nome. E se non scatta l’acquisto compulsivo, puoi fare tutta la promozione e il marketing che vuoi, ma un libro che acquisisce visibilità “spontanea” funzionerà meglio, è accertato. E se i 0.99€ non bastano, per salire in classifica, allora con il gratis i risultati sono assicurati.
Beh, a questo punto i piccoli editori dovrebbero farsi furbi e abbassare i prezzi di tutti gli ebook a 0.99€, esagerando con le promozioni gratuite, no?
Beh, anche no. Semplicemente perché se il mercato di ebook continua a viaggiare su due binari paralleli, quello dei libri di autori famosi a 9.99€ e quello di emergenti a 0.99€, i piccoli editori difficilmente riusciranno a sostenersi, a meno di numeri di vendita DAVVERO importanti; ma parliamo pur sempre di editoria in Italia, eh! Perché se l’editore non riesce a portare a casa la pagnotta, sul lungo termine rimarrà solo chi “bara” (chiedendo direttamente contributi agli autori, o tramite concorsi fuffa o altri stratagemmi) o chi fa l’editore per hobby e i grossi dei ricavi li fa con consulenze esterne (più o meno la nostra situazione al momento, ma fino al 2016 è normale che sia così, il mercato deve crescere e dobbiamo imparare bene il mestiere).

Al contrario di quello che si possa pensare, è difficile che di mestiere facciano gli editori.
Bene, e qui uno potrà dire: “Se gli editori non stanno più al passo, vuole dire che i self-publisher prenderanno il loro posto, dov’è il problema”? Beh, il problema è che, se vendono esclusivamente a 0.99€, solo gli scrittori con un doppio lavoro o “mantenuti” potranno tenere botta a lungo termine. Tanto quello che conta è la visibilità, diranno alcuni. Ma siamo poi sicuri che chi compra gli ebook a 0.99€ poi li legga veramente? Io stesso sono colpevole di vari acquisti compulsivi che giacciono nel mio Kindle in attesa che io trovi il tempo per gustarmeli. Una cosa su cui sono abbastanza sicuro è che una piiiccola percentuale di chi approfitta delle promozioni gratuite poi si prende il tempo per leggerli, sti ebook (anche qui parlo pure per esperienza personale).
E quindi, come risolvere il problema? Beh, abituando i lettori a comprare ebook di autori emergenti ad un prezzo che sarà comunque ben inferiore alle ultime uscite dei grossi nomi, ma non di 0.99€ per 300-400 pagine. Come farlo? Beh, questo mi pare veramente un bel casino. Se la soglia dei 99 cent rimane il modo migliore per farsi conoscere e fare pure qualche quattrino, sembrerebbe tafazziano rinunciarci, e si entra quindi in un circolo vizioso dove il lettore è abituato a pagare sempre e solo 0.99€ per un ebook di un autore emergente. Beh, noi un po’ di idee in testa ce le abbiamo, vediamo cosa riusciamo a combinare nei prossimi due anni, dai, poi ne riparliamo
[…] Il prezzo degli Ebook – C’è vita fuori dai 99 cent?. […]
Concordo con l’idea che non si possono svendere ebook a 0,99 Euro, soprattutto se dietro c’è tanto impegno e lavoro da parte dello scrittore.
Comprendo che un prezzo basso possa essere un’offerta lancio per farsi conoscere, ma quando prezzo basso diventa sinonimo di vendita assicurata e quindi diventa per proprietà commutativa il prezzo del libro, non sono d’accordo. Come dici, non conta più sapere se i lettori acquistano per leggere o solo perché il prezzo conviene, importa solo vendere.
Dal mio punto di vista credo che un libro o un ebook debbano avere il giusto prezzo, ho autopubblicato il mio primo romanzo e credo di avergli attribuito il giusto prezzo sia per l’ebook, sia per il cartaceo (tolti i costi di stampa e distribuzione del print on demand). Scrivo anche racconti e un paio li avevo inseriti su Amazon, ma più che venderli, mi interessa renderli accessibili, in più formati, perciò ora li distribuisco gratis tramite il mio sito.
Per i romanzi c’è un lavoro maggiore, è non credo che potrei mai svenderli, magari per il secondo che sto scrivendo farò un’offerta promozionale per pochi giorni per favorire i lettori che ora stanno credendo in me e sceglieranno consapevolmente.
Bisogna anche dire che gli ebooks a basso prezzo non sono molto considerati. La gente crede che hanno lo 0.99 € perché non li compra nessuno. Quindi pensano che sia noioso e non vogliono buttare soldi.
La gente si sa, legge sempre l’ultimo di cui se ne parla da giorni e che é tra i primi nelle classifche, cosi spera di aver speso bene i soldi. Ma cmq non é questione di soldi, ma di moda.
Come dire tutti si comprano l’iphone nuovo e poi si lamentano di pagare l’aggiornamento di whatsapp che costa solo pochi centesimi.
A me dei libri o ebooks non é mai interessato ne il prezzo, ne le recensioni della gente. Io compro in base alla trama del libro, se mi piace la trama lo prendo, se non mi piace non lo prendo.
Questo è il risvolto della medaglia. Avendo annullato il valore economico di qualcosa se ne disprezza anche il valore artistico, con la tipica contraddizione che da un lato puoi vendere migliaia di copie e dall’altro essere non considerato affatto come meritevole di essere letto. La moda fa il resto.
Sono d’accordo sul fatto di scegliere in proprio i libri, ma oltre alla trama, io leggo l’inizio del libro e anche alcune recensioni, così ho un’idea più chiara di come è scritta la storia e di cosa ci sarà.
Sì, paradossalmente se vendi un ebook a poco alcuni pensano che non valgano niente, se osi un po’ di più molti altri pensano che il prezzo sia esagerato e ti danno dell’avido…damned if you do, damned if you don’t!
L’esempio di quelli che pagano 700 euro per un telefono che spesso non sono capaci di usare e si lamentano per gli ottanta cent di whatsapp è emblematico, purtroppo!
Buona la strategia di distribuire gratuitamente i racconti per farsi conoscere, ma vendere al “giusto prezzo” i romanzi. Come scritto nell’articolo, una strategia aggressiva di pricing è utile nel breve termine, ma secondo me non sostenibile a lungo
Una volta comprai un ebook a 6 o 7€. La copertina era bella, il tema e l’ambientazione erano esattamente quello che cercavo, e l’editore sembrava simpatico. Al tempo non avevo neppure il kindle, ed il libro era in un orribile PDF. Comprai e ci provai ugualmente. Il risultato? Fu il libro peggiore che io abbia mai tentato di leggere, e lo abbandonai dopo qualche pagina. Ma questo non mi ha fermato: anni dopo mi comprai un kindle, ed ora quando posso leggo in digitale, fosse anche solo per fare un favore alle foreste tropicali!
Bravo Daniele. Una singola esperienza negativa non sempre fa testo, visto che su Amazon si trova tutto e il contrario di tutto.
Non ragiono in termini di marketing, né di prezzi, ma di valore. Può un romanzo di 300-400 pagine valere 0,99€? beh, anche meno, se è scritto male, ma in generale c’è del lavoro, dell’impegno, del tempo speso per scriverlo, per cui la risposta è “certamente no”. Un libro non è solo il suo supporto, ma soprattutto il tempo e le risorse spese a scriverlo, a editarlo, anche solo a immaginarlo o a viverlo.
Per questo per me è il prezzo giusto di un ebook è il costo di un libro cartaceo, meno il costo della carta. Quindi 2-3 euro in meno (in genere).
Inoltre, inseguire l’acquisto compulsivo mi sembra una pessima idea. Quando l’acquisto è causato solo dalla convenienza, difficilmente avrò conquistato un lettore fedele, ho solo pescato nel mucchio delle persone distratte. Credo sia molto meglio avere meno lettori, ma più dedicati, che ti recensiscono, che vengono alle tue presentazioni, e che non trovano un’esagerazione pagare 7-8-9 euro per un buon libro.
A patto di aver scritto un buon libro, chiaramente.
D’accordo con te. Anche se più che il costo della carta quello che alza molto i prezzi del cartaceo è la distribuzione (soprattutto per il discorso dei resi), che in digitale ha costi decisamente inferiori (anche se non irrilevanti). Noi abbiamo una politica di prezzi lievemente più aggressiva, ma il ragionamento che c’è dietro è simile!
[…] letto un articolo che ho ritenuto molto interessante e che consiglio: Il prezzo degli Ebook – C’è vita fuori dai 99 cent? Nella lineare esposizione dell’articolo […]
[…] (chi non ricorda tra gli addetti ai lavori #unlibroèunlibro…), che si divide tra i contrari al “tutto a 99cent” e chi invece trova buone giustificazioni. Il tutto va poi a […]
[…] Il prezzo degli Ebook – C’è vita fuori dai 99 cent? Marco “Frullo” Frullanti, Nativi Digitali Edizioni […]
Forse 0.99 € son troppo pochi, magari si può accettare per un periodo di promozione limitato.
Però non posso tollerare un prezzo di 7 euro per un digitale quando magari il cartaceo è di 10 €. Capisco che dietro c’è un lavoro, ma il digitale non è nulla, è un file incorporeo, il cartaceo invece si tocca, si annusa, ha un suo spazio. Ecco perché io opto sempre prima per un buon libro fatto di carta.
Su questo siamo d’accordissimo, il prezzo degli ebook dei grandi editori è evidentemente mantenuto artificialmente troppo alto per vari motivi, ma è un discorso complicato… 😛