Articolo a cura di Lorenzo Sartori, giornalista e autore di “Lo Strano caso di Michael Farner” e “Il Ritorno di Michael Farner”

Non ho mai dato molta importanza alle recensioni degli ebook su Amazon. Ma a volte mi diverto a leggere le migliori e le peggiori. Non dovrei, perché probabilmente quelle nel mezzo sono le più affidabili. Ma, come dicevo prima, non ci do molta importanza e raramente desisto dall’acquisto di un ebook per via dei commenti di chi lo ha già letto, a meno che quelli negativi siano nettamente superiori e la media complessiva molto bassa. Allora, è legittimo, scatta il campanello d’allarme.

recensioni di ebook su amazon

Alcuni recensori ce li immaginiamo così

Se poi l’autore lo conosco e lo apprezzo, beh, le recensioni contano ancor meno. Soprattutto quelle del fedelissimo lettore che non “riconosce” più l’autore che tanto amava e che quindi gli appioppa (per ripicca) una stellina.
Non voglio poi neanche parlare delle finte recensioni. Quelle fatte per esaltare un lavoro o più spesso per demolirlo. Per abbassargli la media. Spesso, triste a dirsi, sono gli stessi scrittori (sfigati) che si fanno la guerra in questo modo. A volte mi è poi capitato di leggere recensioni di (presunti) lettori con evidente astio nei confronti dell’autore. Veri e propri troll. Ma qui si scivola nelle psicosi.

Dal canto mio non ho mai recensito con meno di tre stelle nessun ebook. Se il libro non mi è piaciuto non provo nessun desiderio di rivalsa e quindi nessun bisogno di stroncare. Semplicemente non lo recensisco. Non riesco a sentirmi offeso dal lavoro altrui. Perché so che dietro un romanzo, anche raffazzonato, c’è molto lavoro. Molto tempo. Magari non quanto sarebbe stato necessario. Ma pur sempre giorni (nel caso di un racconto) o mesi (per un romanzo). Se devo prendermela con qualcuno, me la prendo con me stesso. Sceglierò meglio la prossima volta. Ci dedicherò un po’ più di tempo. Per me lettore, in fondo, si tratta di secondi o al massimo minuti.

Qualcuno potrà obiettare: ma così non condividi la tua esperienza, non metti in guardia chi verrà dopo di te e incautamente acquisterà quel libro. Eh va beh, magari a quella persona potrà piacere. Io non sono un critico di professione, sono, come nel 99% dei casi, un semplice lettore, con i suoi gusti e le sue aspettative. Se un libro mi ha trasmesso qualcosa lo dico, perché mi fa piacere che qualcun altro possa provare lo stesso. Se non mi è piaciuto evito di consigliarlo. Punto.
Se un libro non mi piace non solo non lo recensisco, ma mi risparmio il tempo e non lo finisco. Oppure lo “sospendo” a tempo indeterminato. A volte è una questione di umore. Magari un giorno lo riprenderò. Ci sono anche libri importanti che non sono riuscito a finire, che ho sospeso. Capita. Non si ha tempo per fare tutto. Ecco, il tempo è la cosa che secondo me conta di più. Ma nelle recensioni più negative che si troviamo su Amazon si parla spesso di soldi spesi male, mai di tempo buttato. Il recensore “da una stella” chiude sempre con frasi del tipo “risparmiate i vostri soldi”. Quasi mai con “risparmiate il vostro tempo”. Poi vai a vedere e scopri che l’ebook incriminato costa 0,99 centesimi. Ma di che risparmio stiamo parlando?

recensioni amazon2

Restituireste un caffè che non vi è piaciuto sputandolo in faccia al barista?

Cosa acquisti con un euro oggi come oggi? Un caffè e poi? Avete mai sentito qualcuno lamentarsi di aver speso un euro per un caffè non particolarmente buono? E sapete perché? Perché se glielo dici in faccia, il barista si incazza? Beh anche (mica come stare dietro a un monitor e a un nick), ma soprattutto perché chi ama il caffè ne beve più di uno al giorno ed è pronto a rifarsi. Non era buono? Fa niente, si cambia bar. Ci si forma un gusto. Dopo tutto si è speso un euro. Ma per un romanzo no. Tolleranza zero. Un euro per un ebook è già troppo. “Rivoglio indietro i miei soldi”. Ah, dimenticavo c’è chi lo fa veramente.