Anche se, come molti  altri, sono entrato nel “mondo” delle Visual Novel passando per quello degli anime, con il tempo ho maturato una certa intolleranza verso certi stereotipi da otaku derivati dall’animazione giapponese che hanno finito per relegare questo format narrativo così interessante in una nicchia, e da un po’ di tempo stavo pensando: invece delle solite storie anche strappalacrime ma in fondo patinate e piene di cliché, sarebbe fantastico leggere (e vedere, e ascoltare) qualcosa… di veramente cupo e inquietante! Ironia della sorte: la VN che ha esaudito il mio desiderio viene proprio dal Sol Levante, anche se non si direbbe affatto. Sto parlando di The House in Fata Morgana di Novectacle, e ve lo dico subito:  se siete curiosi di  provare una VN ma nutrite insofferenza per gli occhioni in stile moe o le ambientazioni liceali, e non temete tematiche decisamente “mature”, avrete pane per i vostri denti…

Due parole per introdurvelo: avete perso la memoria e vi ritrovate in una villa alquanto cupa e inquietante. Come se l’atmosfera non fosse abbastanza “gotica”, si presenta una domestica dai modi di fare enigmatici, che vi identifica come suo “padrone” e ritiene che, per risolvere il mistero della vostra identità perduta, sia necessario un viaggio a ritroso nel passato della magione e delle vite di chi l’ha abitata.

La premessa non sembra particolarmente originale, è vero, ma se non vi fidate di me, la qualità di Fata Morgana è garantita da un algoritmo che l’ha identificato come l’hidden gem numero uno in assoluto sul portale Steam, che comprende svariate migliaia di giochi tra cui centinaia di altre visual novel. Questo implica due cose: chi lo prova, ne rimane quasi sempre conquistato.  Ma, di contro, in pochi l’hanno provato! I motivi, secondo me, sono tre:

  • Le Visual Novel, al momento, sono un genere di “estrema nicchia” nel panorama dei videogiochi e dell’editoria digitale. In soldoni: li conoscono quasi solo gli appassionati di cultura pop giapponese. Fata Morgana, però, fa di tutto per allontanarsi dagli stereotipi di questa sottocultura, già dall’aspetto vagamente gotico e per la trama e le tematiche decisamente lontane dai cliché del genere. Insomma: è un po’ troppo avanti per i suoi tempi, come lo sono stati molti capolavori in passato.
  • A proposito di cliché: da un lato è abbastanza comune per una Visual Novel affrontare temi anche drammatici e “adulti”, ma all’interno di un contesto leggero, da “commedia”, come fa ad esempio il celebre Clannad, di cui ho già parlato qui; dall’altro, nascendo come evoluzione delle dating sim, non è affatto raro trovare contenuti erotici o comunque ammiccanti. Ebbene, Fata Morgana fa esattamente il contrario: l’atmosfera che si respira lungo tutto la storia è, con poche eccezione, tra il cupo e il tragico, e nei pochi momenti svagati delle storie raccontate si percepisce sempre l’ombra di #maiunagioia in sottofondo. Se gli scrittori non hanno avuto reticenza nel trattare temi “forti” come violenza anche estrema, razzismo, adulterio, stupro, tortura, omofobia etc. etc. facendo sembrare Game of Thrones roba da educande (beh, non proprio, ma avete capito cosa intendo :D), l’unica tematica “adulta” che non tratta è quella erotica… che poi, lo sapete, è l’unica che fa vendere!

Ebbene sì, alcune sezioni hanno atmosfere decisamente horror, ma senza i soliti “jump scares”

  • Ve lo dico subito: Fata Morgana chiede MOLTO  al lettore/giocatore in virtù della sua originale e ambiziosa struttura narrativa. Vi troverete ad affrontare otto “porte” all’interno della magione: le prime quattro vi racconteranno storie accadute in epoche diverse all’interno della casa, con personaggi ogni volta nuovi (o almeno, quasi tutti…), ma legate tra loro da un filo conduttore: finiscono tutte non male… ma malissimo (ehi, non è spoiler, ve lo svela la domestica proprio all’inizio!). Sebbene la qualità della scrittura si riveli da subito eccellente, l’apparente mancanza di coesione tra le vicende raccontate non giova al ritmo di lettura, e il fatto che quasi nessuno dei personaggi presentati susciterà la vostra empatia potrebbe disincentivarvi da proseguire nella scoperta. Alla fine della quarta porta, vi attende però la prima di una serie di rivelazioni, e nelle tre porte successive si passerà al racconto della vita dei tre veri protagonisti  di Fata Morgana (non vi posso mica dire chi sono senza spoilerarvi la trama, questa recensione è un casino!): questa volta invece è molto più facile empatizzare per loro, dal momento che si tratta di figure positive e innocenti, a cui capiterà di tutto… letteralmente!

In sintesi: la trama di Fata Morgana è ricca e complessa, e la struttura narrativa decisamente atipica e alquanto ardita. E non vi ho ancora parlato dell’ultima “porta”, che riesce nel miracolo: collegare tra loro tutti i filoni narrativi e i personaggi, dare una spiegazione ai molteplici misteri della magione e offrire al lettore un potente messaggio di fondo… e mi piange in cuore non potervi dire di più, ma dovrete scoprirvelo da soli, sennò è troppo facile!

Una cosa però ve la posso dire: in tutte le storie che racconta e attraverso i personaggi che popolano le varie epoche, c’è un tema di fondo: il bene (raramente) e il male (spesso e volentieri) che gli uomini si causano tra loro. I personaggi che animano le storie delle varie porte sembrano avere una caratterizzazione ben definita, ma Fata Morgana è tutto un gioco di prospettive: mostrandoci come lo stesso evento possa apparire ben diverso quando cambia il punto di vista di chi lo racconta, ci rivela come il nostro mondo sia, in sostanza, più complicato di quello che pensiamo. E a tal proposito, la morale di questa Visual Novel può essere parafrasata con una perla di saggezza di un personaggio che non sembra c’entrare un fico secco, cioè… Bojack Horsemen: “in this terrifying world, all we have are the connections that we make”.

Quasi mi stavo dimenticando: oltre all’ottimo livello di scrittura (sicuramente sopra lo standard del genere) e l’impatto dello stile grafico del tutto peculiare, va citata la splendida colonna sonora, dalle atmosfere tra il gotico e il rinascimentale , che si adatta perfettamente allo stile visivo ed eccelle quando si tratta di enfatizzare i momenti drammatici della trama (che, come dovreste ormai aver capito, non mancano affatto!)

Insomma, pur nascendo come prodotto poco più che amatoriale (e come tale non esente da difetti: qualche ripetizione nella trama, qualche incertezza nella scrittura e un po’ di economia negli sfondi), a The House in Fata Morgana va riconosciuto un merito importantissimo: quello di dimostrare che un medium nuovo e ancora poco conosciuto come la Visual Novel può raccontare anche storie originali, ambiziose, appassionanti. Proprio come un romanzo!

The House in Fata Morgana si trova su Steam al prezzo di 23€: potete provare la demo sul sito del distributore, Manga Gamer.