Pur essendo un amante dei libri di “genere” (e dei generi più disparati), ogni tanto sento quasi la necessità di leggere un romanzo che non parla di tempi antichi, di luoghi lontani o immaginari. Soprattutto se è uno dei cosiddetti “romanzi di formazione”, o di “narrativa biografica”, che raccontano in primo luogo la vita di una persona dall’infanzia all’età adulta, spiegano la ragione di certe scelte e traggono alla fine un bilancio.
Perché è così affascinante leggere della vita di una persona, se scritta bene? Perché, in primo luogo, le persone siamo noi, e nella nostra testa c’è un romanzo da mille e più pagine: tutti raccontiamo una storia.
Una di queste storie è quella di Eric, messa in parole dalla scrittrice Alessia: “Un figlio non voluto” lascia intendere fin dal titolo che la sua non è una vita facile. Apertamente disprezzato da un padre violento e ignorato da una madre complice, fin dalla tenera età nasce in lui un desiderio di rivalsa, che si manifesta prima in bravate e disobbedienze e poi nella brama di conquiste, di sesso e di potere. Eric, da ragazzo problematico, grazie alla forza di volontà e alla tenacia, si trasforma con gli anni in un uomo rispettabile e stimato, ma nonostante ciò non ancora accettato, forse per invidia, da quel padre incapace di amarlo.
E così, incapace di raggiungere il suo vero obiettivo nonostante gli sforzi, Eric sembra perdersi in un vortice di promiscuità e cattive compagnie con cui si illude di colmare quel vuoto di affetti che lo perseguita dall’infanzia. Ormai anziano, Eric arriva a un bilancio della sua esistenza attraverso una serie di lettere dallo stile graffiante e carico di emotività, indirizzate a chi più ha influito sulla sua vita. Il finale rappresenterà una redenzione o una disfatta? Lascio a voi lettori il piacere di scoprirlo.
Il resoconto di una vita piena di sfaccettature e di verità nascoste dietro facciate ben costruite come quella di Eric richiedeva una penna duttile a passare tra vari generi, dal romanzo psicologico all’erotico, dalla biografia al romanzo di formazione, mantenendo un’omogeneità di fondo e evitando incongruenze stilistiche Si può senz’altro dire che l’abilità narrative dell’autrice Alessia non deluda in tal senso: “Un figlio non voluto” incuriosisce fin dalle prime pagine e si legge scorrevolmente, l’emotività espressa è intensa ma non forzata, coinvolgendo il lettore e accompagnandolo alla scoperta della storia di Eric. Che, in fondo, è anche la storia dell’Italia del Dopoguerra: tra picchi e declini, carica di contraddizioni ma anche di fascino.
Per approfondimenti sul romanzo e alcuni estratti gratuiti potete visitare il sito ufficiale, mentre per richiedere la spedizione di una copia senza costi aggiuntivi potete rivolgervi all’autrice via email: alessia.eric@libero.it
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