Ho già parlato delle basi tecniche necessarie per realizzare un sito web per scrittori decente. Poi mi sono reso conto di aver fatto il passo più lungo della gamba: ok, se sei uno scrittore avere un sito personale è sempre molto figo, lo puoi mettere sul biglietto da visita e vantartene all’aperitivo, ma… serve davvero? Ti farà vendere più libri? Il tempo e i soldini richiesti per crearlo e gestirlo possono essere investiti meglio?

La risposta è… dipende. Innanzitutto, se il tuo sito è buttato lì tanto per fare, magari con una grafica che compiacerà solo i nostalgici degli anni ’90 e una navigazione poco comprensibile piena di pagine eternamente “Under Construction”, ti serve solo a fare pessima figura. A maggior ragione, non  vantiamoci di avere un blog se troviamo il tempo e la voglia di aggiornarlo solo per Natale e Ferragosto.

Nessuno vi costringe ad avere un sito, quindi se l’idea di smanettare per un pomeriggio su qualche software oppure di sganciare qualche centinaio d’euro a un professionista vi disgusta, lasciate pure perdere. Non aspettatevi di ottenere migliaia di visualizzazioni al mese e di triplicare le vostre vendite da subito; il primo pubblico del vostro blog saranno i vostri contatti personali e qualcuno che ci finisce per caso mentre stava cercando tutt’altro su Google, sappiatelo.

sito per scrittore

Detto ciò, avete ancora voglia di parte? Benissimo: una volta che vi siete occupati delle basi tecniche, cioè dominio, hosting, CMS e chincaglieria varie (niente paura, qui spiego tutto senza paroloni), può capitare di non saper bene dove andare a parare e di perdere tempo (o soldi) inutilmente. Provo quindi a darvi qualche dritta su come orientarvi per i primi contenuti del vostro sito web da scrittore:

1) Decidere se il vostro sarà un sito “statico” o un blog

Anche se esistono varie sfumature, per sito statico si intende quello che, una volta preparato e messo online, si può lasciare “così com’è” e si aggiorna solo per informazioni di una certa rilevanza (l’uscita di un nuovo libro, la promozione di un evento, la vincita di un premio ecc.). Un blog, invece, è qualcosa di simile a un “diario pubblico” e, come tale, va tenuto aggiornato (qui qualche idea su come trovare le idee per farlo). Un mio consiglio? All’inizio non precludetevi nessuna delle due strade e dopo qualche mese capirete da soli se avete bisogno di un sito statico o di un blog, e a quel punto saprete che direzione prendere.

2) Prima di tutto, i link

Con ogni probabilità la vostra “presenza online” non parte da zero e avrete un profilo Facebook, magari anche Instagram, Twitter o Linkedin, pure Goodreads e Anobii, forse persino Tumblr, Pinterest, Google+… ci siamo capiti. Per non parlare dei siti in cui i tuoi libri o ebook sono in vendita! Insomma, considera il tuo sito come il quartier generale e i vari store e profili social come degli avamposti; se non sono collegati da strade sicure, è un bel casino. E i link tra il tuo sito e tutte le tracce che lasci sul web (beh, escluse quelle che NON vuoi  ricollegare a te…) sono fondamentali per una buona strategia di comunicazione. Se il tuo sito è fatto con WordPress o altri CMS e ti va di sbizzarrirti, ci sono un mucchio di plugin per popolare la barra laterale, la testata o il piè di pagina con slider graficamente accattivanti e varie corbellerie. Altrimenti, basta qualche semplice link.

3) Che diavolo, non scordarti del contatto email!

Nella frenesia dei vari link, widget, plugin e quant’altro, può capitare di dimenticarsi di mettere in evidenza quello che nel 2015 è ancora il contatto più importante… l’indirizzo email! L’unico problema è che se inserisci il tuo indirizzo email principale (che, non guasta precisarlo, dovrebbe essere “professionale” e non roba tipo megabomber69@supereva.it o stellinabelluxxalove@tin.it) rischi di attirare l’attenzione degli spammer; per evitarlo, puoi fregare almeno i bot inserendo volutamente uno spazio in mezzo (es: nomecognome @gmail.com), oppure inserire un form di contatto come Contact Form 7, che fa anche discretamente figo.

4)Newsletter sì, newsletter no

La realizzazione e la gestione di una newsletter meriterebbe un articolo a parte (che prima o poi scriverò), in sintesi vi dico: iscrivervi a un servizio gratuito come Mailchimp e copia-incollare quelle 4-5 righe di codice per attivare un form di iscrizione sul vostro sito non è poi tutto questo sbattimento, dai. Sì, difficilmente otterrete migliaia di contatti, soprattutto all’inizio, ma quelle 30-40 persone che volontariamente scelgono di ricevere i vostri aggiornamenti sono tutti vostri potenziali lettori. E, almeno per l’uscita di un nuovo libro, la segnalazione di un’offerta o di un evento, una mail da estendere magari ai vostri contatti personali può essere più efficace di qualunque post su Facebook. Quindi direi: se non siete esageramente pigri, newsletter sì!

5) Bene, e ora che altro serve?

A questo punto dovresti aver pronti i contenuti “indispensabili” per un sito da scrittore. Cosa manca? Beh, hai l’imbarazzo della scelta: banner per presentare i tuoi libri, una sezione “news e eventi” utile soprattutto se non hai un blog, i link ai siti dei tuoi amici, qualche approfondimento relativo ai contenuti dei tuoi  libri per catturare qualche visita da Google, qualche anticipazione sulle tue opere future, qualche riferimento ad altre tue attività… Ecco, a questo punto il problema potrebbe essere il contrario: c’è troppa carne al fuoco e entrando nel tuo sito non si capisce un tubo, tra sezioni interattive, pop-up, animazioni in flash e quant’altro. Per evitare ciò, basta in realtà fare “testare” il sito ad un paio di amici prima di pubblicarlo, e rivedere le ultime cose in base ai loro commenti.

Bene, per cominciare direi che può bastare. A questo punto scusatemi ma devo ricordarvi che, se avete bisogno di qualcuno che vi faccia un sito per scrittori su misura o che lo riempia di contenuti utili per un prezzo ragionevole, potreste dare un’occhiata ai nostri servizi editoriali o di content marketing.