Il carattere usato nei romanzi è per convenzione lo stesso in tutto il testo, e sempre monocromatico: nero su bianco. Se fino a pochi anni fa ciò era frutto di una limitazione tecnica ora almeno in parte superata dai costi non più proibitivi della stampa a colori, è rimasto come consuetudine, persino nel formato che dovrebbe essere più di ogni altro libero da vincoli, cioè quello digitale.
In questo contesto, l’autrice mantovana Rita Salvadori si pone all’avanguardia, e lo fa con due romanzi che usano molteplici colori non solo come vezzo stilistico, ma connettendosi alle tematiche centrali e ridefinendo quindi il rapporto tra forma e contenuto. Così facendo, la sensibilità già evidente in “Quando le ombre si fanno lunghe” trova nuove forme di espressione, e la ricchezza di un linguaggio semplice ma poetico può coinvolgere ancora di più il lettore.
La soffitta di zia Jole
Nel primo dei Romanzi a Colori, si esplicita da subito che ogni voce narrante, corrispondente ai quattro personaggi principali (Zia Jole, Annie, Jeremy e Joseph), è espressa con un colore differente. Il perché è evidente già dopo poche pagine: nel loro fitto alternarsi all’interno della narrazione, i vari punti di vista emergono come distinti, a volte contrapposti, ma nel corso della narrazione sempre più affini e collegati da un filo conduttore, come i colori in un quadro. L’alternanza di voci non è quindi fine a se stessa, ma rappresenta la stessa chiave di lettura di “La soffitta di zia Jole”, un percorso spirituale prima ancora che fisico, verso un cerchio che, parallelamente allo svelamento dei misteri dei personaggi e delle loro storie condivise, si chiude mano a mano che scorrono le pagine.
Rispetto a “Quando le ombre si fanno lunghe”, il potere rivelatorio della scrittura è esteso alle arti in generale e in particolare a quelle figurative, grazie anche a una sapiente scelta di linguaggio da parte dell’autrice, ad esempio nei titoli dei capitoli dove si gioca costantemente con il significato del termine “cornice”. Accompagnando il viaggio tra passato e presente dei personaggi e il percorso emozionale che ne consegue, il lettore sarà coinvolto a mettere in discussione la proprio visione del mondo attraverso la sua interpretazione, ed è come se fosse la stessa autrice, attraverso la voce “colorata” dei personaggi, a invitarlo: “colora il mio mondo, usa le tue sfumature, prendi i tuoi desideri e trasformali in disegni!”
Il Viaggio Trasparente
Rita Salvadori sceglie di nuovo il formato originale del “Romanzo a Colori” per raccontare una storia attraverso vari punti di vista, anche se in questo caso il personaggio di Anita, nella sua volontà di mettere in discussione se stessa e le proprie certezze, ricorda Irène di “Quando le ombre di fanno lunghe”, e anche stavolta la scrittura ha un ruolo metanarrativo. Il tema centrale in questo caso è però quello del viaggio, da intendere in senso interiore prima ancora che materiale, verso una scoperta, oltre che di nuovi luoghi, di nuove emozioni e stati d’animo; in sintesi, di se stessi.
“La stazione del mio paese era un fagotto pieno di sogni che, silenziosamente, mi chiedeva di lasciare ogni cosa e partire.”
Come negli altri romanzi di Rita Salvadori, la narrazione fa incontrare non solo i personaggi tra loro, ma il passato con il presente: “il tempo è relativo quando si viaggia sul mio treno”.
Se Anita è il personaggio in cui ricadrà più facilmente l’identificazione del lettore, gli altri incarnano un ruolo più che mai simbolico, e attraverso i loro dialoghi, le loro sinergie e i loro contrasti, si esprime la complessità della realtà.
“Il viaggio trasparente” è quindi il romanzo più ermetico e sperimentale di Rita Salvadori, e allo stesso tempo il più ambizioso e complesso.
I romanzi di Rita Salvadori sono disponibili su Amazon in formato cartaceo ed ebook, e su numerose altre librerie digitali.
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