Avete presente il mondo di Super Mario, nato dalla fantasia del mitico Shigeru Miyamoto e sviluppatosi nel corso di decine e decine di giochi, dai tradizionali platform, a corse di kart, simulazioni sportive e vattelapesca? Se ci pensate, è un mondo basato su poche regole che si ripetono ineluttabilmente senza eccezioni: il perfido drago-tartaruga Bowser (non privo di un suo charme) rapisce la bella (ma sprovveduta) Principessa Peach, Mario intraprende la sua epica missione, coadiuvato da Luigi e Yoshi oppure o no, sconfigge i ceffi di Bowser e poi lui in persona come boss finale, e vissero e tutti felici e contenti. Almeno fino al prossimo rapimento.
peach-fronte_1Ma cosa succederebbe se in un mondo così “bidimensionale” (anche nelle versioni 3D) facesse il suo ingresso un personaggio un po’ più complesso del solito, qualcuno come un essere umano proveniente dal Mondo Reale? Beh, sì, succederebbe un bel casino.
Questa, almeno sulla carta, è l’idea dietro a “Il segreto di Peach”, romanzo-tributo alla serie di Super Mario in cui l’autrice Gioia Colli si è divertita a sovvertire le regole di Fungopoli, a ribaltare stereotipi e cliché del mondo dei videogiochi e a vedere dove tutto ciò sarebbe andato a parare.
Senz’altro, le cose non vanno a parare come previsto per il protagonista, il quattordicenne Alex, alter ego del tipico videogiocatore e quindi anche del lettore tipo di questo libro: convinto di poter liberarsi senza difficoltà di Bowser e di salvare la Principessa Peach senza il contributo del solito Mario, finisce sconfitto in un solo colpo dal re dei Koopa e combina un bel casino. Ma la vena creativa dell’autrice non finisce qui: anche la Principessa Peach ha un segreto (lo si era già capito dal titolo, del resto)! Quale? Beh, non posso certo svelarvi tutto, no?

La contaminazione tra mondo dei videogiochi e letteratura, dopo alcuni approcci timidi e non sempre riusciti, sta regalando ottimi frutti: il caso più celebre è probabilmente “Player One” di Ernest Cline, ma non mancano altri esempi significativi come “You – Crea il tuo destino” di Austin Grossman. “Il segreto di Peach” è tra i primi esperimenti in tal senso da parte di un autore italiano. Nonostante la giovane età dell’autrice, tra tutti i mondi videoludici che poteva andare a pescare è stato scelto un classico: quello di Super Mario Bros, che quest’anno ha compiuto trent’anni (auguri!). Come mai? Per la sua rilevanza iconica e intragenerazionale, senz’altro, ma anche per la struttura narrativa di una semplicità disarmante, eppure sempre efficace. In realtà, il romanzo sfrutta vari riferimenti nerd e, oltre al caso specifico di Super Mario Bros, la sottocultura dei videogiochi in generale per catturare l’attenzione del lettore e giocare con un’inversione dei ruoli in cui reale e virtuale, complesso e lineare si incontrano e si intrecciano, sfociando nell’analisi psicologica e addirittura in citazioni dantesche che non risultano fuori contesto. Del resto, se il buon Alighieri fosse cresciuto nella nostra epoca, probabilmente non avrebbe disprezzato una partitina.

Se evidentemente all’autrice Gioia Colli non manca la fantasia, il suo stile di scrittura, fluido ma graffiante, riesce nel non banale compito di dare profondità a tematiche apparentemente leggere e umoristiche. La stessa ricchezza di idee narrative e colpi di scena dà a volte l’idea che alcuni punti del libro avrebbero beneficiato di maggiore approfondimento, ma “Il Segreto di Peach” resta una lettura scorrevole, dedicata in primo luogo agli appassionati di videogiochi, ma anche agli amanti delle sperimentazioni letterarie fuori dai generi.

Il libro è disponibile su IlMioLibro sia in versione cartacea (8.99€) che digitale (1.99€), l’ebook inoltre si trova anche sul buon vecchio Amazon.