Perché la casa sulla scogliera deve essere abbattuta? Cosa nasconde tra le sue mura? Enosim, Hieracòn di Giuseppe Ghigino narra il ritorno di Andrea Bertoldi nell’isola in cui è cresciuto, un viaggio alla ricerca di luoghi, persone e oggetti risalenti alla sua infanzia e gioventù, ma soprattutto alle storie che quei luoghi, quelle persone ed oggetti raccontano: di fatto, un’Archeologia del Sé.
Attraverso l’osservazione della realtà, nei suoi dettagli che non sono mai insignificanti, il racconto in prima persona del protagonista ricostruisce gradualmente un intreccio di narrazioni, tra passato e presente, una trama in cui il ricordo non è mai fine a se stesso ma parte di un percorso alla ricerca dell’essenza vitale dei luoghi, costellato da riflessioni anche profonde sapientemente cesellate all’interno di un percorso di ampio respiro e mantenendo un ritmo agile di lettura.

enosim hyeraconTutta la narrazione è costruita attraverso rimandi costanti tra il presente e il passato, tra dimensioni temporali in continua comunicazione tra loro a formare un puzzle che non è mai risolvibile: i ricordi sono ingannevoli proprio come i sogni, e l’operazione di ricostruzione è in realtà una creazione di qualcosa di nuovo. Così il vecchio amico Fabio, diventato un musicista di successo; la misteriosa Arianna; e poi Alessio, diventato un dio marino, e la sorella Elisa: sono tutti personaggi transitori, costruiti su di un filo, eppure assolutamente vivi e presenti.

Non ho mai ritenuto il ricordo una cosa importante; non c’è, non ha una valenza, è una montatura, un desiderio invertito nel tempo, una speranza passata”, racconta il narratore, ma sembra quasi contraddirsi quando riflette che il valore di un oggetto antico è dato “dall’oggetto, più il tempo”. È la poetica degli oggetti, appunto, tutto ciò che sopravvive al naufragio: un ciondolo, uno spartito, un quaderno di appunti rivelano il loro valore al momento della riscoperta, manifestando il loro profondo collegamento con persone ed eventi ma anche il loro inesorabile distacco: “sono strade senza uscita, indicazioni false”. I ricordi e la loro rielaborazione strutturano quindi lo stesso percorso narrativo del libro, in cui Andrea Bertoldi sembra al contempo attore protagonista e spettatore di un passato che si trasforma continuamente.

Il vantaggio di formarsi su quest’isola? È stato come un serbatoio molto grande, dove tutto ci finisce dentro e staziona.

[…] Qui è sempre tutto in attesa, continuamente, le cose non si formano e quindi non cambiano, sono sempre nel limbo”: man mano che ci si addentra in questo viaggio a ritroso tra tempo e spazio, si afferra che il protagonista in fondo non è Andrea Bertoldi, o almeno non lo è più, ma diventa l’isola stessa. Un ambiente protetto, custode del passato – di tanti passati, e quindi anche del suo. L’ambientazione perfetta, quindi, per la riflessione, filosofica ma non arcana, bensì legata a esempi concreti e tangibili, che l’autore ci propone e in cui vuole coinvolgerci attraverso uno stile semplice ma curato, con note a volte amare e malinconiche e altre volte divertite e lucide. Una riflessione sulla partenza e il ritorno, sulla perdita e il ritrovamento, sulla memoria e sul tempo, perché in fondo “un’isola insegna a fare a meno del passato. […] Qui è sempre tutto in attesa, continuamente, come il giorno prima della creazione”.

In sintesi, consiglio la lettura di Enosim, Hieracòn a tutti coloro che cercano un romanzo stimolante ma scorrevole da leggere e sono interessati ai temi del ricordo e del ritorno; il prezzo dell’ebook, disponibile sui maggiori store come Amazon o Google Play a soli 0.99€, è un ulteriore incentivo, per chi preferisce si trova anche la versione cartacea su Amazon.