Benvenuti alla terza parte di questo ciclo di articoli con il quale vi vogliamo mostrare i “dietro le quinte” del nuovo progetto che stiamo sviluppando, tra i primi in Italia: una Visual Novel!

Se non avete voglia di leggere o di rileggere le tappe precedenti, vi faccio una breve sintesi: siamo a gennaio 2017, abbiamo le idee chiare su cosa vogliamo fare, abbiamo definito le idee di fondo e la trama di base, e a breve sarà l’ora di iniziare a sporcarsi le mani (figurativamente…): prima di partire, però, dobbiamo trovare i compagni di viaggio. E,  dato che il viaggio che ci aspetta è decisamente fuori dalle rotte tracciate (in Italia, gli sviluppatori di Visual Novel a livello professionale al momento si contano sulle dita di una mano), non basta presentarsi in una bettola dietro al porto per trovare la ciurma che fa al caso nostro… Abbiamo insomma bisogno di persone che condividano da un lato la nostra visione, e dall’altro l’inevitabile fardello che un viaggio così lungo comporta. Cerchiamo insomma persone competenti e affidabili ma anche appassionate, qualcosa, insomma, sullo stile di questa scena, che dovrebbe far scendere la lacrimuccia a ogni responsabile HR dal cuore nerd:

 

… Vabbè, ci accontentiamo anche qualcosa di meno cerimonioso, anche perché io e Annalia non stiamo veramente partendo verso Mordor (o almeno, si spera di no)… tipo questo:

Ricapitolando: abbiamo bisogno di un gruppo ristretto di collaboratori che ci possano aiutare sia a livello progettuale che a livello tecnico, con ruoli definiti ma un coinvolgimento “attivo” anche sul lato creativo. Da un lato vogliamo “essere scelti” dai nostri collaboratori, però vogliamo prima di tutto coinvolgere persone che riteniamo affidabili e con cui sia comunque piacevole lavorare, perché altrimenti chi ce lo fa fare?

… Sì, detta così, sembriamo decisamente choosy, considerando anche che al momento non possiamo che proporre collaborazioni temporanee, senza prospettive solide sul lungo termine. Non è quindi il caso di mettere annunci su Linkedin o comunque di fare recruiting in senso tradizionale: nel nostro caso, il processo di selezione, se così si può definire, sarà molto più informale e, perché no, affidato almeno in parte alla serendipity, ma, con buona pace del Ministro Poletti, non ci piace giocare a calcetto. Sembra un bel casino eh?

E invece… Facciamo ora un salto in avanti, a fine febbraio, quando il team è già stato definito. Oltre al sottoscritto nel ruolo pretenziosamente autoproclamato di director e coordinatore dei testi, e Annalia come producer (fa figo affibbiarsi queste job description eh?) e responsabile della grafica, abbiamo tra i nostri:

  • Una parte di team coinvolta a livello “operativo” con cui lavorare in remoto, che comprende l’illustratore e tre tra gli scrittori.
  • Una parte coinvolta anche nel processo creativo attraverso riunioni “offline” almeno ogni mese, che comprende due scrittori, il programmatore e una collaboratrice “tuttofare”.

Non ditelo in giro, ma io sceglievo sempre Tarma e mai il mio omonimo… era più figo!

Come li abbiamo trovati? Beh, è divertente fare una sintesi:

  • In tre casi abbiamo fatto noi la proposta, ma si trattava di persone con cui collaboravamo da tempi in quanto scrittori di romanzi da noi pubblicati, ed eravamo convinti di un riscontro positivo, anche conoscendo i loro “gusti”;
  • In due circostanze, si trattava di amici con cui abbiamo parlato casualmente del progetto e che hanno mostrato un tale entusiasmo che non potevamo certo non coinvolgerli (sono pure bravi, eh!);
  • Per un ruolo siamo stati rigorosi: abbiamo cercato online dei profili professionali che si avvicinassero a quello che stavamo cercando, abbiamo richiesto qualche preventivo e poi trovato un accordo;
  • In un caso, la collaborazione fa parte di un tirocinio curriculare che sfocerà, pensate un po’, in una tesi di laurea in Editoria proprio incentrata sullo sviluppo di Visual Novel!
  • L’ultimo “acquisto” è forse il più curioso: in una festa assolutamente poco professionale, nella quale il sottoscritto aveva bevuto, diciamo, qualcosa in più di una birra piccola (beh, ero a piedi!), mi trovai a importunare semisconosciuti per chiedere se qualcuno era pratico di codice python… beh, non l’avreste mai detto, ma qualcuno mi ha dato retta e così abbiamo trovato il nostro programmatore!

Insomma: trovare collaboratori per un progetto così impegnativo può fare paura all’inizio (sicuramente è stato il nostro caso), ma in fondo, se ci pensi, non è niente di nuovo per noi che ci occupiamo di pubblicare libri, digitali e non, da quasi quattro anni: le relazioni, il dialogo e il networking sono alla base del lavoro editoriale, anche e soprattutto se il proprio campo di battaglia è il web.

Benissimo: con la trama e l’idea di fondo approvata e un team di sviluppo completo e agguerrito, siamo pronti a metterci sotto con i lavori? Beh… non proprio: quando la posta in gioco è alta non si può improvvisare, e per evitare di trovarsi nei guai nel bel mezzo dei lavori per colpa di una partenza frettolosa, è meglio assicurarsi di non aver trascurato nessuno dettaglio e, soprattutto,  che la propria visione sia condivisa con il nostro team. È a questo, del resto, che serve quello di cui vi parleremo nei prossimi articoli: la stesura della Bibbia!