In questo articolo parleremo delle basi su come lavorare su un documento in modalità revisione, per me fondamentale nel corso di un editing, quando “entrano in gioco” soggetti diversi all’autore, ma molto utile anche durante l’autorevisione. Se siete già pratici di questa modalità, beh… un ripasso non guasta mai. Oppure potete trovare qualcosa di più idoneo alle vostre esigenze nei nostri altri articoli dedicati agli scrittori.
Esistono anche altri modi più “artigianali” per gestire un testo su cui lavorano più persone (o la stessa persona in passaggi differenti), certo, perlopiù “ereditati” dalle prassi tradizionali di correzione bozze, o dalle norme scolastiche: cioè l’uso di evidenziatura, parentesi quadre o colore rosso per marcare le modifiche e i commenti interni al testo. Il problema di questi metodi, oltre al fatto che non rendono automatico il passaggio dal testo “incasinato” a quello “pulito”, è che non si può escludere che qualche pastrocchio interno al testo sopravviva alle correzioni, con conseguenze non proprio piacevoli se a scoprirlo è un lettore… ovviamente parlo per esperienza personale.
Durante il lavoro su un testo è normale “sporcare” il file tra un passaggio e l’altro; come per una ristrutturazione, esistono dei metodi per assicurarsi di “ripulire” il tutto nei migliori dei modi, ritrasformando un caotico cantiere nella casetta del tuo cuore. Ecco, per l’editing, tale metodo altro non è che la Modalità Revisione, una funzione presente con questo o altri nomi in tutti i più noti programmi di videoscrittura (Word, ma anche LibroOffice/OpenOffice e Google Docs). Per capirci, quando questa modalità è attiva, gli interventi di ogni persona sono marcati con un colore diverso, che consente di capire facilmente chi ha cambiato cosa e quando, specie quando i passaggi di editing sono numerosi.
I vantaggi che questo metodo comporta in termine di rapidità e sicurezza sono davvero fondamentali, e inoltre, una volta che ci si è un minimo impratichiti, la modalità Revisione è davvero comoda e facile da utilizzare. Personalmente, non ho dubbi: non solo la uso quando mi occupo dell’editing o correzione di un testo, ma a costo di risultare rompicog… ehm, pedante, esigo che gli autori che lavorano con me la usino a loro volta, evitando “paciugamenti” con evidenziature, rossi, sottolineature o altro. Meglio un minimo di sbattimento all’inizio che scoprire un refusaccio quando è troppo tardi, o perdere un sacco di tempo per ripulire un testo, non trovate?
Ed ora, ecco giusto un paio di indicazioni (davvero basilari e alla portata di tutti… credo!) su come impostare la modalità Revisione.
- Con Word, nella versione 2016 (ma credo che sia lo stesso per le altre, almeno le più recenti) c’è un’intera sezione dedicata alla Modalità Revisione. Nel dettaglio, la sezione “Commenti” serve, beh, per inserire e gestire i commenti. “Rilevamento modifiche” permette di attivare o disattivare la modalità, e accedere al “riquadro revisione” (un’utile funzione avanzata che però potete anche completamente ignorare se siete alle prime armi); “Revisioni” permette di accettare/rifiutare le modifiche una per una, e se volete procedere in questo modo è senz’altro più comodo che scrollare l’intero documento e agire con il tasto destro del mouse, o anche di accettarle/rifiutarle in blocco, cosa che, almeno seguendo il mio metodo di lavoro, può risultare estremamente comoda per passare dal “cantiere” al “testo pulito” in pochi secondi. Gli altri pulsanti includono funzioni molto interessanti come “confronta” e “combina”, oltre alla possibilità di restringere il tipo di modifiche attuabili nel file da terzi, argomenti che considero troppo avanzati per questa guida, non voglio incasinarvi troppo la testa…
- Con Libreoffice/Openoffice: al menù vai su “Modifica”, poi “Revisione”. Inizia assicurando che sia “registra” che “mostra” siano attivi, per il resto troverai più o meno tutte le opzioni che offre Word, inclusa la voce “commenti” che trovi proprio sotto, e anche il funzionamento è analogo, cambiano più che altro le diciture.
- Con Google Docs, la Modalità Revisione è presente in forma “snella” selezionando dal menù in alto “Visualizza”, poi “Modalità” e quindi “Suggerimento”: ricordatevi però di controllare che questa modalità sia attiva quanto riprendete a lavorare sul file in momenti successivi. Anche se Google Docs è un po’ più limitata rispetto ai programmi di videoscrittura “classico”, ha il vantaggio di consentire a più persone di lavorare sul testo in contemporanea (letteralmente) in maniera molto snella.
Bene… a questo punto qualcuno, specie se appartenente alla fazione dei “paciugatori di documenti”, si sarà chiesto: “E se io, editor o autore, voglio lasciare nel testo la classica annotazione in rosso? Come faccio?”
Beh, con i commenti a margine, che si possono usare per indicare qualunque cosa “esterna” al testo in sè! Di solito, io li uso per spiegare il perché di una modifica, per chiedere chiarimenti all’autore sul significato di un’espressione, per proporre alternative, o come promemoria. Eventualmente, per fare ordine, potete anche usare dei tag all’inizio, es. #spiegazione, #domanda, #promemoria, etc.
Come si impostano? Beh, esistono in realtà tanti modi per ogni programma o sistemi operativi, comprese “scorciatoie” come crtl+alt+m (o +c) su Windows, cmd⌘+alt⌥+a su Mac; io di solito seleziono il testo che mi interessa col mouse e uso il tasto destro per inserire il commento; so di non essere molto figo, ma che ci posso fare… Per funzioni avanzate di lavoro su un commento (passare da uno all’altro, eliminarli in blocco etc.) li trovate solitamente nella sezione “Revisione” del menu. Una nota per chi lavora su Google Docs: ricordatevi di cliccare sul tastino “pubblica” per salvare i vostri commenti dopo averli scritti. Anche in questo caso, parlo per esperienza personale (di aver perso decine di commenti per strada)…
Bene, questo è quanto.
Sì, magari per alcuni di voi ho scritto ovvietà, o robe che vi poteva tranquillamente spiegare pure Salvatore Aranzulla. Ma, dopo anni di lavoro come editor, ho ormai la presunzione di conoscere lo “scrittore medio”: bravissimo nel suo campo, ma che tende a perdersi in un bicchiere d’acqua per le questioni tecniche… senza offesa, eh. Il mio accorato appello, soprattutto ai paciugatori di documenti, è di dare una chance alla modalità revisione: prenderci l’abitudine è molto facile, e dopo averlo fatto… indietro, fidatevi, non si torna!
Marchetta conclusiva: se l’editor non ce l’hai, e te ne serve uno, beh… sentiti libero di mandarmi un estratto per un editing di prova, qui ti spiego il come, il dove e il perché! Ovviamente, in modalità revisione…
Scrivi un commento