Non appena si termina di leggere l’ultima pagina di La Bella di Sanluri, non si può far a meno di riflettere sul pluralismo di temi, spesso antitetici, esaminati dall’autore, Gianpiero Mura. L’amore e la guerra, l’amicizia e l’inimicizia, la vita e la morte, l’erotismo, il folclore, la magia, i sogni sono soltanto alcuni dei numerosi tasselli che costituiscono la materia del romanzo. Volendo banalizzare l’intenzione dell’autore, potremmo dire che il suo intento è stato quello di raccontarci un’intrigante vicenda del basso medioevo sardo presentandola come se fosse un romance contemporaneo. Ci sarà riuscito?

 

La trama, ricca di personaggi e colpi di scena, si plasma su una leggenda sarda raccontata oralmente nei secoli.

L’anima di Cumida Mruxa, morto suicida per amore, narra la storia di due diciottenni travolti dalla passione: Elianora, ragazza bellissima e sensuale venuta da Seddori (Sanluri) a Bidderbi, e Torbeno De Yana, il fanciullo più corteggiato del villaggio. Siamo in Sardegna, nel 1408, il famoso “anno del gelo”. In occasione del ballo di Santu Miali, i due si incontrano per la prima volta e, sfuggendo ai corrispettivi pretendenti, danzano insieme immersi in un’estasi d’amore destinata a non essere mai placata. La narrazione è punteggiata dagli incontri segreti e travolgenti degli innamorati, accomunati dalla passione e dalle armi.

Oltre ai due giovani protagonisti, importanti nel vivacizzare la storia e nello scioglierne i nodi sono i numerosi personaggi secondari; pensiamo alle maghe, le quali cercano di porre rimedio a una serie di sfortunati eventi come la malaria.

Due colpi di scena: l’obbligato ritorno a casa di Elianora e la chiamata alle armi di Torbeno per combattere contro gli Aragonesi. Il sangue della guerra macchia per sempre quella relazione idilliaca, ormai sul punto di essere suggellata dalle nozze e da un nascituro; il racconto assume un tono doloroso quando Torbeno viene ucciso in battaglia. All’amore, sentimento portante del romanzo, si aggiunge il desiderio di vendetta, lo stesso che conduce Elianora a salire sugli spalti in nome dell’uomo amato e di tutte le vittime innocenti. Tuttavia, gli Aragonesi vincono e lei è inevitabilmente ridotta a schiava di guerra del re Martino il Giovane. Nonostante le violenze subite, Elianora non si arrende: incarnando il ruolo della mantide, uccide il sovrano attraverso studiate maratone di sesso che egli, a causa dei malanni dovuti ai lunghi giorni di combattimento e stenti, non è in grado di sostenere.

Come detto, sono molti i temi affrontati dall’autore, e ciò inevitabilmente si traduce in una diversità di stili narrativi: il motivo della guerra, insieme agli elementi ad esso affini (l’onore, la vendetta), viene presentato con uno stile più alto e con un linguaggio galante; di contro, il motivo della sessualità viene reso con una scrittura esplicita.

Il lettore potrebbe nutrire l’illusione di aver a che fare con un poema cavalleresco: sono presenti «le donne, i cavallier, l’arme, gli amori», ma anche i maghi, le ricerche spasmodiche della persona amata, i riferimenti religiosi. Il tutto però, è condito con dialoghi e comportamenti più tipici dei tempi moderni.

Mura ci fornisce descrizioni di luoghi e personaggi talmente nitide che essi sembrano prender vita sulla pagina. Inoltre, un rapporto di empatia tra lettore e personaggio è reso possibile grazie agli approfondimenti psicologici dei protagonisti: sappiamo cosa provano durante tutte le vicende, soprattutto nel corso degli incontri amorosi.

L’autore descrive attentamente come si viveva effettivamente nel Medioevo sardo ed impeccabilmente i riti popolari (il rosmarino come purificatore), le espressioni (“concu” per designare gli uomini saggi), le opinioni (la malaria come punizione divina), le tradizioni (non tagliarsi la barba nella prima settimana di lutto).

Anche se alcuni dialoghi potrebbero apparire un po’ banali, in particolar modo quelli che sviluppano la trama amorosa, il lettore non può far a meno di riconoscer loro la funzione di facilitatori per comprendere a pieno la storia.

 

In conclusione, il romanzo storico-romance La Bella di Sanluri costituisce una valida opzione per quella nicchia di pubblico giovanile che desidera assaporare sì l’ennesima storia d’amore (non bastano mai, del resto!), ma che al contempo è incuriosito anche dagli elementi storici e culturali (e in particolare quelli sardi), in primis le tradizioni popolari. Il romanzo di Gianpiero Mura è disponibile su Amazon, in formato ebook e cartaceo.