Ci sono romanzi che ci mettono molte pagine (o addirittura capitoli) prima di ingranare le marce, ma non è certo il caso di “Datura”: già l’incipit riporta le ultime parole di un condannato a morte “Io non sono Philip J. Bradshaw e voi non potete più fermare questa condanna”, che risultano quantomeno inquietanti e coinvolgono da subito il lettore in una storia che non sembra certo avara di misteri e segreti da svelare.

Per non parlare della stessa prefazione, in cui l’autore del libro svela di esserne anche… il narratore! Le ultime parole di Bradshaw, bollate dai più come un colpo di testa o un macabro scherzo, acquisiscono ben altro significato (non svelato al lettore!) per Jaden Serrano, ex-medium ciarlatano che ha conosciuto il presunto colpevole in prigione, e lo spingono a intraprendere un viaggio verso il luogo dove tutto è iniziato: Monroe. Si tratta una cittadina isolata del Texas, il classico posto dove “lavorare sodo, sposarsi, mettere al mondo un paio di figli e poi attendere i capelli bianchi, l’artrite e la registrazione del proprio testamento”. Qui, secondo le autorità, Bradshaw aveva drogato due giovani di buona famiglia con la datura, meglio nota come “erba del diavolo”, uccidendoli in un rito satanico per poi dare fuoco al fienile per camuffare il delitto. Ma Monroe è il classico posto dove, per salvare le apparenze, si butta la polvere sotto il tappeto, e basta poco per capire che c’è, dietro alla facciata rassicurante, si nascondono vizi e segreti incoffessabili… ma quali?

Lo stile narrativo di “Datura” è tipico di un certo sottogenere dei romanzi giallo/mistery, in cui un personaggio si incarica di indagare su un crimine in una piccola cittadina e, tra uno scalcinato bar e l’altro, fa conoscenza degli abitanti e svela progressivamente i misteri che si celano. All’interno di questa tradizione, il romanzo di Jaden Serrano riesce al contempo a seguire meccanismi narrativi ben consolidati e a innovarli grazie ad idee brillanti e ben eseguite.

Il primo elemento di originalità è rivelato dalle prime pagine, e consiste nello stesso narratore: un ex-galeotto ed ex-medium truffaldino e quindi ben lontano dalla solita prospettiva da detective rude ma buonista; del resto, la “moralità grigia” che permea in particolare la cittadina di Monroe è esplicitata dallo stesso Jaden Serrano: “gli uomini finiscono sempre per dividersi in vittime o carnefici, ma non sono mai del tutto innocenti.”

Un’altra scelta vincente è quella di spezzare il ritmo della narrazione con frequenti flashback, in cui la prospettiva passa dal narratore ai ricordi dei vari personaggi; i dialoghi particolarmente vivaci permettono di approfondire la loro caratterizzazione, che risulta piacevolmente profonda, e di aumentare il senso di immedesimazione del lettore, che può indagare i fitti retroscena e i sordidi misteri di Monroe attraverso molteplici punti di vista.

L’ultimo elemento che distingue “Datura” dagli altri romanzi del suo genere e lo rende particolarmente intrigante è impossibile da esplicitare senza rovinare il gusto della scoperta al lettore, ma fin da subito è palese che la cupa vicenda di Bradshaw non sia altro che la punta di un iceberg, e che una “storia di famiglie, vendette e di bugie”, come rivela il sottotitolo, aspetti solo di essere gradualmente rivelata…

In conclusione, “Datura” di Jaden Serrano si rivela un giallo moderno dal ritmo serrato, dallo stile incisivo e curato, dalla trama intrigante e dai personaggi memorabili: gli appassionati del genere lo divoreranno! È disponibile su numerose librerie online, tra cui Amazon, in ebook e cartaceo.