Di saggi (di qualunque tipo) sul cinema ne sono stati scritti a centinaia. Discorso simile per i programmi televisivi e, più recentemente, le serie TV. Pochissimi invece sembrano degnare di qualche attenzione un altro format che tutti noi (o sbaglio?) conosciamo altrettanto bene: i cartoni animati. Il motivo è presto detto: le serie animate sono comunemente considerate come “roba da bambini”, se va bene, o persino “una perdita di tempo”. Partendo da queste considerazioni, l’obiettivo di Gioia Colli, giovane autrice che si è già dedicata alla cultura pop contemporanea con “Il segreto di Peach” (di cui abbiamo parlato qui), è proprio quello di dimostrare che i cartoni animati possono invece avere la stessa dignità di altri format, e che dietro all’apparente “stupidità” spesso si nasconde “genio e inventiva”.
Un obiettivo ambizioso, se vogliamo, ma che l’autrice affronta da una prospettiva volutamente scanzonata (ma non per questo approssimativa): un “saggio anarchico”, insomma, tra l’approfondimento e la lettura disimpegnata, che ben si adatta all’oggetto in esame.
Si parte dalle origini, individuate agli albori del cinema con i primi esperimenti di animazione negli anni ’10, oppure ancora prima, con le ombre cinesi e altre forme sperimentali di narrazione tramite immagini in movimento.
Si procede quindi all’analisi di numerosi cartoni animati, con un “canone” alquanto originale, come se il tema e lo stile del saggio non lo fossero abbastanza: più che i grandi classici, le serie animati “da adulti” che sono comparse a pioggia dopo il successo de “I Simpson” o i sempre popolari anime giapponesi, si fa riferimento a cartoni animati magari meno celebri ma che chiunque oggi abbia tra i 20 e i 30 anni (ma non solo) dovrebbe conoscere bene. Ad esempio:
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Mucca e Pollo, il cui stile grafico distorto ricorda l’espressionismo, e le cui scelte stilistiche apparentemente nonsense, come l’inquadratura della sola parte inferiori dei genitori, svelano un significato preciso. La stessa scelta degli animali protagonisti, apparentemente bizzarra, rimanda a un “vero che che si avvicina alla realtà e ne riflette le fattezze in modo arguto e credibile”. Al contrario, per intenderci, di un format considerato ben più maturo e “nobile” come le sit-com, che Gioia Colli definisce “un’imitazione dell’imitazione della realtà”;
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Leone il Cane Fifone, a modo suo un horror che ritrae un “mondo arido e crudele”, il cui protagonista è l’unico cane vivente in un mondo embleticamente chiamato nowhere (nessuna parte), che vive isolato e in uno stato di eterna fanciullezza.
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Tasmania, il cui protagonista è magari un po’ casinista e goffo, ma anche un’inesauribile fonte di energie (come tutti i bambini!) e il cui grande entusiasmo e cuore lo rendono un role model forse ben più positivo (e sicuramente più credibile) di altre figure note al pubblico più giovane, come Violetta.
Numerosi gli altri casi e tematiche affrontati nel “saggio anarchico”, come il popolarissimo Ben 10 confrontato con Teen Titans; i personaggi femminili, spesso in ombra ma generalmente più razionali delle loro controparti maschili; le mitiche figure di Hanna e Barbera e, in conclusione, un ambizioso confronto tra cartoni animati e videogiochi.
In sintesi, possiamo dire che Gioia Colli ha mantenuto le sue promesse: “Cartoni Esaminati” ci presenta una serie di riflesssioni, corredate da numerose citazioni letterarie, storiche e cinematografiche, che riescono nell’obiettivo di nobilitare l’oggetto di analisi. Attraverso una struttura volutamente “anarchica”, l’autrice riesce infatti a mantenere rapido il ritmo di lettura, senza che i contenuti risultino ripetitivi o banali.
In sintesi, “Cartoni Esaminati” è una lettura leggera e divertente ma non sciocca o pretenziosa, consigliata ai giovani genitori e agli appassionati di cartoni animati… di tutte le età! Potete acquistarlo in formato ebook su Amazon al prezzo di 2,20€.
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