Inizio con due premesse: sì, è assolutamente vero che negli ultimi due anni Facebook ha progressivamente diminuito la portata dei post di utenti e pagine, costringendo di fatto molti brand, ma anche singoli utenti, a pagare per avere una visibilità che si riteneva “guadagnata” e gratuita. È altresì vero che per i suoi servizi pubblicitari Facebook sfrutta tutte le informazioni che gli utenti lasciano consapevolmente (di rado) oppure no (quasi sempre), compresi i “mi piace” e le interazioni alle pagine.
D’altro canto, oggi le inserzioni sul celebre social network bianco-blu sono tra i metodi più interessanti per pubblicizzare un libro o un ebook, prospettando risultati interessanti anche a chi non avesse molto tempo o denaro da investire, che è spesso il caso di un autore esordiente.
Ehm, perdonatemi, ma devo fare un’ultima premessa. Come tutta la comunicazione in generale, le inserzioni di Facebook hanno molte più probabilità di “funzionare” se fanno parte di una strategia. Sbandierare ai quattro venti “Ehi, comprate il mio libro, è bellissimo!” sembra una buona idea solo se non vi ponete nella prospettiva del potenziale acquirente, e pagare per dare visibilità a un messaggio banale o a una copertina scadente (a proposito di copertine…) difficilmente vi porterà qualche risultato. Le inserzioni sono un buon modo per potenziare una comunicazione strategica: una nuova uscita, un’offerta a tempo, un contenuto gratuito in cambio del proprio contatto email, oppure qualcosa che è molto “sul pezzo”, per caso oppure no (es: se il nostro libro parla di un tema o di un personaggio attualmente “di moda”, e le mode su internet possono durare anche solo pochi giorni).
Chiariti questi concetti preliminari, cosa devo fare nel concreto per promuovere il mio libro o ebook con le inserzioni? Ci sono varie possibilità e c’è rischio di fare confusione (e quindi buttar via dei soldi) se non si fanno le cose con un po’ di metodo, vediamo un po’:
Ottenere “mi piace” per una pagina Facebook
Siamo sinceri: se vogliamo aumentare i “likes” della nostra pagina, è perché vogliamo appagare la propria autostima. Fa figo avere una pagina personale da 2000 mi piace, vero? Ma… serve per vendere più libri? Ehm, spesso no, dal momento che tra mettere un mi piace e metter mano al portafoglio ne passa molta di strada. Inoltre, oggi come oggi l’algoritmo di Facebook mostra i nostri post solo a una parte ridotta del pubblico che ci ha “mipiacciato”, quindi il rischio di spendere soldi per niente c’è. Può invece aver senso se vogliamo investire tempo e idee nella nostra pagina e abbiamo bisogno di un pubblico “di base” con cui partire.
Aumentare la portata di un post
Se siete amministratori di una pagina FB, avrete senz’altro visto il tastino “Metti in evidenza il post”, che è un po’ ovunque. È un modo per “drogare” la portata di quello che avevate già pubblicato “gratis”, rendendolo visibile a tutti coloro che hanno messo mi piace alla pagina, ai loro amici, oppure a un pubblico segmentato per sesso, età e interessi secondo le vostre preferenze. Alcuni esperti di marketing consigliano di vedere quali sono i post che ottengono più mi piace, e di “spingerli” con qualche euro di budget a un pubblico più ampio; prima di prenderci troppo la mano e rendersi poi conto di aver speso 300 euro a caso, io consiglierei di capire quello che vogliamo: vendere il libro a persone che già ci conoscono? Aumentare la visibilità presso un pubblico mirato? Catturare l’attenzione degli utenti con un’offerta per ottenere il loro indirizzo email? Se il nostro obiettivo è più chiaro, migliori saranno i risultati.
Inserzione vera e propria
Questa è la modalità più ostica per chi non è pratico del settore, ma anche quella più potenzialmente efficace. Facebook ci dà un sacco di modi per personalizzare la nostra inserzione; ovviamente a chi è destinata, e possiamo sbizzarrirci tra categorie, target e interesse, ma anche a quale obiettivo siamo interessati, se includere Instagram e/o gli smartphone oppure no, se vogliamo pagare per numero di clic o per visualizzazioni, che testo d’accompagnamento scegliere, quale immagine, gruppo di immagini o persino video inserire. Se volete studiarvi tutte le variabili, esistono manuali o blog specifici; se siete alle prime armi e volete concentrarvi nella promozione del vostro libro senza spendere un capitale, vi consiglio di inizare così:
- Scegliete di pagare per ogni clic e non per le visualizzazioni, impostando manualmente il massimo che siete disposti a spendere (es: 0,15€ per clic)
- Regolate budget giornaliero e data finale, per evitare di spendere più di quanto avevate previsto
- Divertitevi pure a giocare con il vostro “target”, ricordandovi però che le inserzioni migliori sono quelle che non sono rivolte nè a troppi, es. 10 milioni di italiani, nè a troppi pochi, es. 500 persone.
- Controllare ogni giorno, o comunque con una certa frequenza, l’andamento della vostra campagna, aggiustando un po’ i dettagli (es: costo massimo, target, testo dell’inserzione) se i risultati non vi sembrano soddisfacenti.
Bene, direi che a questo punto dovreste essere già in grado di impostare un’inserzione potenzialmente proficua, o quantomeno di non fare disastri, spendendo 100€ al dì per promuovere il vostro thriller in dialetto veneto presso un pubblico di pensionati canadesi. Se poi non sapete ancora bene dove sbattere la testa, avete bisogno di un consiglio o preferite lasciare la pianificazione dell’inserzione a qualcuno più esperto, potete rivolgervi a noi: nel caso, date un’occhiata ai nostri servizi editoriali per autori indipendenti.
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