Al costo di sembrare Troy McClure… io sono Marco Frullanti, e forse vi ricorderete di me per articoli sulle inserzioni su Facebook come questo; se non avete granché esperienza con questo strumento, vi consiglio di leggerlo prima di continuare su questa pagina, dato che darò per scontate le nozioni di base (cos’è un inserzione a pagamento, come crearla e configurarla) per approfondire un argomento specifico: la “targetizzazione dettagliata” attraverso gli “interessi” nelle inserzioni a pagamento (ads) per Facebook e Instagram
Se avete un po’ di esperienza, vi sarà capitato almeno un caso in cui il pubblico di riferimento che avete impostato vi sembrava proprio azzeccato, ma nonostante ciò le vendite non arrivavano. Forse è sfiga, forse è perché il vostro libro manca (almeno in termini di “presentazione”, cioè copertina+sinossi+estratto gratuito) di quel quid per convincere i curiosi ad acquistarlo… ma potrebbe anch’essere che il pubblico a cui credevate di rivolgervi non è quello che davvero vede le vostre inserzioni (per le quali state pagando dei bei soldini, non dimentichiamocelo!)…
Per capirci meglio, vi faccio un esempio concreto: metti caso che io voglia promuovere con le inserzioni su Facebook e Instagram un libro Fantasy Romance, e facendo un po’ di prove con i numerosissimi interessi che posso scegliere nella sezione “targetizzazione dettagliata” del pubblico che vedrà i miei post a pagamento, trovi “Fantasy Romantico”: perfetto, no? Peccato che per qualche motivo (traduzione approssimativa, categorizzazione a caso, interpretazione discutibile del termine “fantasy” o chissà cos’altro), per Facebook le persone che appartengono a questa categoria sono, nello specifico, quelle che hanno messo “mi piace” alle seguenti pagine:
Ehm… come potete notare (e no, la prima non è relativa al mitico film con Demi Moore e Patrick Swayze), per qualche motivo Facebook associa alla categoria “Fantasy Romantico” quel tipo di pagine che andavano di moda una decina di anni fa, con frasi motivazionali a caso e esistenzialismo spicciolo. In soldoni: se avete scelto solo questa categoria di interessi per il vostro pubblico di riferimento, è più che probabile che state sperperando il vostro argent de poche.
E attenzione, non sono poche le categorie di interesse che, come quella citata, possono trarvi in inganno. Però, diamo a Mark Zuckerberg quello che è di Mark Zuckerberg, alcune categorizzazioni sono invece decisamente sul pezzo. Altre inoltre possono risultare comunque utili per promuovere il vostro libro, pur essendo imprecise. Mi riferisco ad esempio alla categoria “Amazon Kindle”: penserete che sia ottima per promuovere ebook, vero? E invece, guardando alle cinque pagine più rilevanti…
… si rivela invece (a parte la quinta pagina, che comunque non arriva ai livelli di trash di quelle viste per “Fantasy romantico”) ottima per intercettare chi frequenta le librerie, o comunque acquista libri cartacei online! Bizzarro, non trovate?
“Orpolà! Ma da dove arrivano questi dati?” vi state probabilmente chiedendo… o almeno credo. Ebbene, li ho presi da uno strumento interno a Facebook, “Audience Insights” col quale potete paciugare gratuitamente anche voi: il funzionamento è piuttosto intuitivo e potete anche costruire un pubblico di riferimento preciso, “mischiando” varie categorie, come del resto si può fare con le inserzioni; occhio solo a impostare come prima cosa il luogo corretto (suppongo “Italia”), dato che di default sono gli USA. Potete scartabellare tra vari dati più o meno utili; quelli che sono decisamente più interessanti, simili a quelli che vi ho mostrato per farci quattro risate, sono nella sezione “mi piace della pagina”, selezionabile dal menu orizzontale in alto.
Se quindi usate le inserzioni a pagamento di Facebook e Instagram per promuovere un libro o un ebook (oppure altri beni o servizi) pur non essendo “specialisti della materia”, credo che non sia una brutta idea investire una mezzoretta del vostro tempo per verificare che le categorie di interessi che avete inserito nella sezione “targetizzazione dettagliata” rispecchino effettivamente il pubblico di riferimento che avevate in testa, oppure no. Non è improbabile che basti questo per migliorare sensibilmente il rendimento delle vostre inserzioni; o almeno, a me è successo.
Va sempre specificato che questi strumenti di promozione possono essere molto efficaci o anche un grande buco nell’acqua, e se è vero che a livello tecnico sono alla portata di tutti o quasi, non è comunque semplice azzeccare la “formula” giusta per vendere il vostro libro e, soprattutto, aggiornarla con il passare del tempo, dopo che una parte consistente del vostro pubblico di riferimento avrà già visto varie volte la vostra inserzione. In questi casi, vi ricordo che la gestione di campagne di promozione di libri ed ebook tramite le inserzioni su Facebook e Instagram fa parte dei servizi di consulenze che propongo agli autori indipendenti che vogliono investire su un professionista per far promuovere il loro testo da un professionista: se siete interessati, qui trovate più informazioni.
Per il resto, in bocca al lupo, e occhio alle categorie di interessi farlocche, ora sapete come sgamarle e schivarle!
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