“Il Vampiro che voleva salvare il mondo” – Alessio Filisdeo

“Il Vampiro che voleva salvare il mondo” – Alessio Filisdeo

«Fammi un favore personale, Nikolaj: non metterti nei guai. Sono solo tre giorni. Pensi di poter sopravvivere senza scatenare una guerra?»
«Posso provarci. Ma non ti prometto nulla: sta per arrivare il weekend.»

III parte della saga del  Vampiro Nik!

Pagine: 210

Formato: Ebook e Cartaceo

Genere: Urban Fantasy/Thriller/Pulp

Profilo dell’autore

“Il Vampiro che voleva salvare il mondo”: come, quando e, soprattutto: perché?!” (approfondimento dell’autore)

Categoria:

Descrizione

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Dopo il caos scatenato a New York, e il bagno di sangue consumatosi a San Francisco, perfino un tipo come Nikolai Rasputin ha bisogno di far calmare le acque. Peccato che il “progetto basso profilo” vada in fumo ancor prima di prendere forma: a quanto pare una pirotecnica apocalisse stile Vecchio Testamento sta per abbattersi sul pianeta, e l’unico in grado di scongiurarla sarebbe nientemeno che il vampiro Nik. O almeno così afferma una strega…

Dopo “Una notte di ordinaria follia” e “Il risveglio della cacciatrice”, Alessio Filisdeo ritorna con “Il Vampiro che voleva salvare il mondo“, terzo capitolo della sua grottesca saga Urban Fantasy: un tripudio di esplosioni, cultisti invasati, primordiali entità maligne e leggendarie creature poco raccomandabili. Il dannato più folle di sempre è nuovamente tra noi, e stavolta farà qualsiasi cosa pur di salvare il mondo, a costo di mettercelo prima in pericolo lui stesso!”

Informazioni aggiuntive

Estratto

1. IL SOGGETTO IDEALE

Nikolaj Andrew Rasputin.
Lo definiscono un pazzo, uno psicopatico, una mezza
cartuccia con una montagna di soldi e così tanti fucili
da armare una piccola nazione.
Ridono di lui. Fanno scommesse su chi, o quando,
qualcuno si deciderà ad ucciderlo. Eppure nessuno ci
riesce.
Non che non ci abbiano provato.
William Parrish, il Principe oscuro di New York, sarebbe capace di immolarlo all’alba per inaugurare i fuo chi del 4 luglio.
Cranston e Crane, quei sadici svitati di New Orleans,
gradirebbero scuoiarlo di persona, ho sentito.
La Sorellanza aspetta soltanto l’occasione giusta per
disintegrarlo a livello molecolare.
L’Ordine Templare, o l’Agenzia, come si fa chiamare
in questo secolo, è sul punto di inviargli contro una
mezza dozzina di Cavalieri dell’Angelus, “onore” riservato unicamente all’Arcana Incantatrice nel 1792, se
ben ricordo.
Per non parlare della criminalità umana…
Non ho tenuto il conto, ma sembra quasi che il 90%
della popolazione mondiale, viva o morta, voglia un
pezzo di Rasputin.
Lo trovo intrigante. Solletica la mia curiosità. Rianima
la mia fantasia.
Spero non mi deluda.
L’osservo dall’inizio dell’incontro. Ovviamente lui, e
quelli come lui, riescono a malapena a percepirmi, certo, sempre che il loro sangue immortale sia adeguata mente potente. Quello dei presenti non lo è affatto: è
giovane, debole, patetico, per usare gentili eufemismi.
Adesso è il suo turno.
«Ehm…» si schiarisce la voce alzandosi in piedi:
«Ciao a tutti, mi chiamo Nik e sono un sociopatico plu riomicida.»
«CIAO NIK.» rispondono in coro, con l’entusiasmo
di un branco di malati terminali, i dannati seduti in cerchio.
Mi divertono sempre le storie degli umani sui vampiri. A sentir loro la “creatura della notte”, il “mostro gotico”, sarebbe la massima espressione delle tenebre in carnate. Immagino che, se vedessero quello che sto ve dendo io ora, ne rimarrebbero alquanto delusi.
«Per il nostro amico Nik è la prima volta.» interviene
l’unico mortale del gruppo, un famiglio, se l’iridescenza
rossastra nei suoi occhi non m’inganna.
Boris, stando al post-it adesivo sul pullover malconcio, ha il sorriso ebete di un predicatore invasato e la
massa grassa di un moderno Frate Tuck.
«È stato Nazarivich a pregarlo di unirsi a noi, vero,
Nik?»
«Chi? Ah sì, quel tizio là. Quello del… Già. Non cre do ci raggiungerà, stasera.»
«Non fa niente. Ci siamo comunque noi a poterti gui dare e incoraggiare. Parla pure liberamente del problema che affligge la tua anima celeste.»
Santo Dio…
«Volete sapere qual è il mio problema?» comincia Rasputin tirandosi su le maniche fino ai gomiti: «Perché
no? Proviamoci.» raccoglie le idee: «Ok, ve lo dirò: i novellini. Mi riferisco a quegli stronzetti trasformati ne-gli ultimi anni da qualche checca isterica che se ne va in
giro a professare pace, armonia e gio-gioia, proprio come
questo fesso qua.» indica Boris continuando d’un fiato,
senza dare al mortale il tempo per esternare la sua sorpresa: «Esempio: l’altra notte ero giù al Club che me la
spassavo quando una bella fica…» manda un occhioli no per associazione all’unica donna del gruppo: «mi
viene incontro e fa: Scusa se te lo chiedo, ma anche tu sei uno
di noi?» imita al suo meglio una voce virginale, sbatten do freneticamente le ciglia: «E io: Sicuro bellezza! Di che
hai bisogno! Vuoi un corso accelerato di stupendo sesso selvaggio
vampiresco?Sapete, no? Per rompere il ghiaccio.»
Qualcuno annuisce.
«E lei: Sono stata trasformata la settimana scorsa, però… sai
com’è: lui mi ha abbandonata quasi subito e non ho avuto il
tempo di imparare granché sui…» si ferma, Nik, sogghignando all’indirizzo di… Pavel, mi sembra di leggere
sulla sua targhetta; deve essere uno di quelli fissati col
dark e i pantaloni di pelle: «Hai capito dove voglio an dare a parare, eh furbacchione! Le verginelle sono sem pre le migliori!» si sfrega le mani: «Comunque, ce l’ave vo già duro e bello che pronto che questa se ne esce
con: È vero che alla luce del sole la nostra pelle brilla come
quella degli angeli? Non ho ancora avuto il coraggio di prova re…» tutto il buonumore sparisce dalla faccia di Raspu tin: «Puoi giurarci! le dico, Io me ne vado in giro spacciandomi
per quel cazzo di Gabriele un giorno sì e l’altro pure. Troviamo ci fuori dall’ingresso del Club per l’alba, e ti do una dimostrazio ne.»
«E lei che ha fatto?» domanda… mmmh… Yelena.
«Secondo te? Me la sono ritrovata alla chiusura del locale appoggiata alla mia fottuta limousine. Mi stava
aspettando! Riuscite a crederci?! Mi aspettava per davvero!» alza le braccia in segno di resa: «Immaginatevi la
scena: io che quasi crollo per il torpore; lei che per
poco non russa all’impiedi, e quel cazzo di sole pronto
per sorgere. Per cui le dico: Restatene lì buona buona. Io
prendo un attimo una cosa in macchina e ti raggiungo. Così mi
chiudo in macchina, dietro i miei vetri oscurati anti
UV, e quella, porca troia, continua a guardarmi convinta!» sospira: «Insomma, mi sono goduto lo show da una
poltrona in prima fila, e sapete cosa ho fatto mentre
quella povera disgraziata urlava trasformandosi nella
Torcia Umana?»
Gli imbecilli sembrano tutti col fiato sospeso.
«Mi sono spanciato dalle risate, ecco cosa! Giuro su
Dio, non mi sono mai divertito tanto in vita mia! Forse
solo quella volta in cui ho fatto saltare per aria gli uffici
dell’Interpol al Borshkaya Plaza, ma neanche! Fu accidentale…» si distrae.
«Vergine Santa, ma è terribile.» riesce, di stucco, a
commentare Boris.
«Terribile?! Vorrai dire “fantastico”!» lo corregge Nik:
«Io non ne posso più di questi maledetti luoghi comu ni! E adoro il progresso, eh! Voglio dire, non sono uno
di quelli che rimugina sui bei tempi andati e puttanate
così, ok? Ma quando mai negli anni Ottanta a un Fratello veniva il dubbio di poter sopravvivere al sole?
Quando mai ti venivano gli scrupoli di coscienza
nell’aprire una gola da un orecchio all’altro? Ora se non
bevi sangue animale ti additano come mostro senz’anima, e non puoi scoparti qualche umana che subito se
ne escono con la stronzata del vero amore e dell’insie me per sempre!»
«M-m-ma questo fa parte del processo di integrazione
tra razze…» tenta Boris, personificazione della ragione volezza, rivolgendosi all’assemblea.
«Integrazione?! Ma io non voglio integrarmi! Sono un
fottuto vampiro del cazzo! Un dannatissimo essere superiore, e immortale!»
«Beh ma secondo “I Tre Passi per una convivenza se rena nel mondo diurno” di Nazarivich…»
«Di chi?»
«Nazarivich, il Fratello che ti ha invitato a unirti a noi
e che ha evidentemente commesso un deplorevole
err…»
«Ah quello. L’ho ammazzato come lo stronzo che
era.» rivela candidamente Rasputin: «Cioè, devi essere
completamente suonato per accostare per strada un
onesto mangiatore di umani come me e invitarlo a una
seduta comune di psicoterapia per dannati. Com’è che
aveva detto? Ah sì: “per la correzione di ferali e primordiali disturbi atavici”.» rabbrividisce: «Non so voi,
ma quel tizio mi aveva anche un po’ inquietato. Mi ricordava l’Esorcista…»
Yelena pare divertita, come gli altri, del resto. Per es sere una comunità privata prematuramente del suo
sommo profeta, la sta prendendo piuttosto bene. A
parte Boris. Lui è sconvolto.
«Tranquillo…» lo conforta Nik: «non dividerei mai un
famiglio dal suo maestro. E poi avevo comunque in tenzione di farti fuori. Il solo pensiero che un ciccione
sudaticcio come te fosse stato scelto per diventare uno
di noi mi manda in pappa il cervello.» allunga il braccio,
lo afferra per la gola e gli spezza il collo.
Il cadavere cade scompostamente con un tonfo sor do.
«Dov’ero rimasto?» rimugina Rasputin portandosi le
dita alle labbra: «Oh ecco!» si rivolge di volta in volta ai
conquistati compagni di seduta: «Ho ascoltato i vostri
problemi del cazzo per più di un’ora, e sapete che vi dico? Che dovete ritrovare il vostro orgoglio, la vostra
dignità!
Tu, dolcezza: il tuo umano ti ha lasciata perché ha
paura della tua perversa natura oscura? Mandalo affanculo! Sei uno schianto. La gente pagherebbe per scoparti! Io pagherei per scoparti!
Pavel, giusto? Sii te stesso! Conciarti di pelle come un
cosplayer sadomaso non ti renderà più vampiro! Sei già
un vampiro! Lo sei! Lascia perdere le extension ai ca pelli e l’eyeliner! Sembri uscito da quel cazzo di The
Rocky Horror Picture Show!
Levin, tu devi piantarla col sangue delle povere bestie!
Evitare il sangue umano non ti rende migliore, o più
empatico, ma solo più stronzo, e sessualmente frustra to!
Quanto a voi due… beh, siete casi disperati. Magari
ne riparliamo la prossima volta.»
«La prossima volta?» fa eco Yelena.
«Puoi giurarci, bambola! Ho deciso di inaugurare il
“Comitato Rasputiniano per il sostegno dei vampiri sfi gati”. Lo chiameremo… “Corso di formazione per uc cidere mortali e vivere felici”. Che ve ne pare?»
Le stupide creature parlottano concitatamente, perfino entusiaste.
«È deciso, allora. Ci vediamo giovedì prossimo alla
Rasputin Tower, in centro. Non potete sbagliarvi: è il
grattacielo fallico più alto della città, con una R gigante
in cima. E portate gli amici che ne hanno bisogno! So spetto ce ne siano parecchi, in giro…»
I successivi dieci minuti trascorrono tra strette di
mano, abbracci, battutine e scambi di numeri di cellulare. Sto quasi per morire di noia quando una sorta di
scultura di granito fa il suo ingresso trascinandosi dietro Rasputin: è un uomo tutto d’un pezzo, in giacca e
cravatta.
Dimitri: la guardia del corpo di Nik.
C’è una certa affinità tra loro. Uno strano legame.
È l’umano, e non il dannato, a fiutare qualcosa. È la
creatura, e non il creatore, a fissare col suo volto amor fo un punto preciso della sala, quello in cui mi trovo.
Per un istante ho il dubbio che possa realmente ve dermi, che il mio arcano di occultamento si sia esaurito
in qualche maniera. Poi gli occhi rossastri di Dimitri,
celati da spesse lenti da sole, passano al setaccio il resto
dell’ambiente.
«Che c’è? Non andiamo più di fretta?» lo richiama
l’impaziente maestro.
Il famiglio esita per un paio di secondi ancora, infine
agguanta il cadavere di Boris e abbandona l’edificio
chiudendosi la porta alle spalle.
Non mi sbagliavo.
Il mio istinto non mentiva.
Nikolai Rasputin potrebbe essere il soggetto ideale.
Devo agire in fretta, prima che sia tardi.

Recensioni

  1. Marco Frullanti

    “Quel che mi è saltato subito all’occhio, leggendo questo nuovo romanzo di Alessio Filisdeo, è il fatto che la scrittura sia divenuta più fluida, più bella e piacevole dei lavori precedenti”
    Blog semiserio di una lettrice compulsiva

  2. Marco “Frullo” Frullanti

    “Consiglio questi due capitoli a chi piacciono i libri che non hanno un genere, che sono un po’ fantasy, un po’ polizieschi e un po’ talmente divertenti da diventare quasi assurdi.”
    Recensione sul blog “Il Profumo delle Parole

  3. Marco “Frullo” Frullanti

    “Quando voglio leggere e divertirmi, la serie di Alessio Filisdeo è una garanzia per me, se non l’avete cominciata io credo che dovreste.”
    Recensione sul Blog “Peccati di Penna”

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