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Capitolo 2
LasHogwarts, baby!
Gustav riuscì a salire sul treno 3 9/4 ma, prima di trovare un posto per sedersi, dovette passare oltre diverse cabine. Il motivo era che il treno, oltre agli studenti, era pieno anche di famiglie zingare che dormivano sui sedili. Infine Gustav trovò una stanza in cui c'erano solo un ragazzo con gli occhiali tondi e un altro coi capelli rossi. Quest'ultimo aveva lo sguardo perso nel vuoto ed un sorriso ebete stampato in faccia.
Gustav si presentò.«Sono Lafav, Gustav Lafav».
«Bella. Io sono Porker, Jerry Porker» disse il ragazzo occhialuto. Gustav si voltò verso il rosso. Dapprima non aveva dato alcun segno di attenzione verso il nuovo arrivato, continuando a fissare il vuoto. Dopo qualche minuto però, anche lui si accorse che era entrato Gustav e si presentò.
«Io sono Ronaldo Whiskey, ma puoi chiamarmi Ron». Qualche secondo dopo che Gustav si sedette accanto a Jerry, entrò nella stanza una ragazza riccioluta che chiese: «Scusate, avete visto una rana? Un ragazzo di nome Nevillo l'ha persa». Nessuno l'aveva vista, ma Ron si affrettò a dire:
«Io l'ho vista una rana». La ragazza si stupì e lo interrogò sul dove l'avesse vista, ma Ron rispose :
«Allo stagno». Così la ragazza, un po' seccata, cercò di spiegarsi meglio.
«Intendevo se qualcuno l'avesse vista qui… Sul treno…»
Jerry intervenne:
«Zia perdonalo, è un po' tardo…». A questo punto Gustav si alzò con l'aria da cowboy e, appoggiando una mano sulla spalla della ragazza, le disse:«Ehi bimba, io sono Gustav Lafav, sei sola? Ti andrebbe di stare con un vero maschio?».
La ragazza scansò la mano di Gustav dalla sua spalla. «Il mio nome è Ermagone Ginger e non sono una bimba» disse Ermagone prima di andarsene, chiaramente offesa. Gustav e Jerry passarono il resto del viaggio a raccontarsi barzellette sconce senza che però Ron ne capisse qualcosa.
***
Arrivato il treno al capolinea, gli studenti discesero e si guardarono attorno. Gustav vide che c'era un ragazzino paffutello che, con uno sguardo da psicopatico, stava mordendo la testa di una rana che faceva strani versi agonizzanti. Decise, quindi, di chiedere a Jerry chi fosse, ma la sua risposta fu:
«Minchia frate', cazzo ne so!»
«È il Nevillo Paciockone di cui vi parlavo prima. Se solo avessi saputo cosa aveva intenzione di fare a quella povera rana non l'avrei mai aiutato a ritrovarla, è un mostro!» disse Hermagone raggiungendo il gruppo. Un omone alto tre metri con una grossa pancia che spuntava fuori dalla maglietta gridò «PRIMO ANNO!! PRIMO ANNO, SEGUITEMI!», Jerry spiegò ai suoi amici che quel gigante era Swagrid, l'uomo con più Swag che avesse mai conosciuto.
Dopo averli accompagnati davanti ad un castello antico ed impoten, ehm… imponente, l'omone si guardò attorno e, con aria sospetta, si levò i pantaloni e corse verso la foresta.
I ragazzi vennero fatti entrare all'interno dalla professoressa Miserva McGranita. Una volta accomodati, spiegò ai giovani maghi la situazione. Disse loro che nella scuola esistevano quattro casate: Grifoncoro, Tassorotto, Morbonero e Setteverde. Dopo la presentazione, la professoressa si allontanò un attimo “per fumarsi una sigaretta” e in quel momento un giovane ragazzo di razza ariana si avvicinò a Gustav facendogli battute offensive sul suo amico Jerry Porker. Gustav rise di gusto, mentre Ron non capì bene cosa stesse succedendo. Allora il giovane ariano prese un coltello e lo avvicinò alla faccia di Ron chiamandolo Rosso Malpelo, minacciandolo di non fargli salire il nazismo. In seguito gli tirò un calcio nello stomaco che lo fece piegare a metà e gli sussurrò il suo nome "Drago Adolfoy", intimandogli di tenerlo bene a mente.
La McGranita tornò dopo qualche minuto, così ogni studente si rimise al proprio posto. Aveva uno strano sorriso stampato in faccia, gli occhi rossi e iniziò a parlare lentamente, ma nessuno fece caso al suo improvviso cambiamento.
Dopo qualche minuto, uno strano tizio portò all'interno della sala un cappello con la visiera piatta e la scritta “Oghey” sul frontale. Gli studenti dovevano indossarlo uno ad uno e recitare una frase in freestyle al che, come per magia, il cappello avrebbe cominciato a parlare e ad assegnare lo studente alla casata adatta.
Gustav, Jerry, Ron e Ermagone finirono tutti e quattro nei Grifoncoro, la stessa casata del coro della chiesa la domenica mattina.
Cominciò così una grande festa, ricca di cibo ed alcol. Gustav era felicissimo, non aveva mai visto così tanta roba, completamente gratis. Cercò di mangiare il più possibile, quel che non riusciva a trangugiare lo infilava nel marsupio o nelle tasche. Mentre tutti cenavano violentemente, solo un ragazzo era rimasto fermo: Ron. Continuava a fissare il cappello parlante che si trovava a capo della tavola. Non riusciva a credere a ciò che vedeva. Per un attimo gli balenò in mente il pensiero di distruggere quel cappello. Una serie di immagini attraversavano la sua mente: ricordi e calcoli matematici. Ma nulla, non trovava risposte. Dopo quindici minuti abbondanti, Jerry lo chiamò cercando di attirare la sua attenzione, inutilmente. Decise di non darci peso e riprese ad abbuffarsi.
Il pranzo venne accompagnato da una leggera melodia. Sembrava un cantante neomelodico, nessuno lo aveva mai udito, tranne un ragazzo. La sua voce stridula si levò sopra la musica, urlando due semplici parole: «Immenso Gigi!».
Improvvisamente, dopo qualche ora, la canzone si interruppe.
Un anziano signore entrò di corsa dal portone principale e, accorgendosi che la sua musica d’entrata non era ancora partita, tornò indietro borbottando qualcosa di incomprensibile.
Partì a tutto volume il brano “Sex Bomb” e il simpatico anziano rientrò sbattendo violentemente il portone e, sempre di corsa, seguì il tappeto rosso fino al palco.
Portava una lunga barba e vestiva di una tunica, tipo quella degli arabi. Correva alzando in maniera esagerata le ginocchia. Con una mano reggeva la veste per non inciampare e con l'altra la lunga barba.
Una volta salito sul palco, cercò di fermare la musica con lo schiocco delle dita. Ma niente, la canzone proseguiva a tutto volume. Dopo essersi guardato attorno con aria preoccupata, iniziò a gesticolare ed urlare parole di rimprovero contro l'aiutante, un certo Cazza. D’improvviso la musica cessò, ma l'anziano, non essendosi accorto del cambiamento avvenuto, continuò ad insultare l'aiutante in tutti i modi.
Resosi conto che non c'era più alcuna canzone, si girò velocemente verso gli studenti con aria spaventata, esclamando solo una parola: «Azz!».
Si avvicinò al microfono e partì con la sua presentazione.«Miei cari studenti, benvenuti a LasHogwarts!
Io sono il preside di questa scuola, Autobus Stilente. Questo è il posto più sicuro al mondo, qui imparerete molte cose, sono sicuro che vi piacerà! Quello che sto cercando di dirvi è che se io posso cambiare, e voi potete cambiare, allora tutto il mondo può cambiare! Perché nessuno può colpire duro come fa la vita!»
Dopo questa breve introduzione, due poliziotti irruppero in sala e, indicando il preside Stilente, urlarono «È lui, fermiamolo!». Il preside scappò immediatamente, saltellando tra i lunghi tavoli in sala.
Successivamente, i nuovi arrivati vennero invitati a seguire gli studenti più grandi per conoscere il castello e andare ai dormitori. Salendo le scale improvvisamente ci fu un movimento violento e finirono dall'altra parte. «Tranquilli, nuovi arrivati. Sono solo queste dannate scale, a loro piace cambiare. Ogni anno abbiamo una media di 200 morti e 300 feriti per colpa loro, quindi fate molta attenzione!» disse uno studente più grande.
Un ragazzo però rimase nella sala, da solo. Era Ron. Fissava ancora il cappello parlante, non aveva mai distolto lo sguardo per tutto quel tempo. Anzi, ad un certo punto aveva pure sbavato e per ben sette volte si era dimenticato di respirare. Dopo dodici ore tornò in sé e, con calma, si mise alla ricerca dei dormitori.
Jerry e Ronaldo si ritrovarono nella stessa stanza; a Gustav, invece, capitò come coinquilino Nevillo Paciockone. Prima di entrare in camera, Gustav vide arrivare Nevillo che, oltre alle valigie, stava trascinando un sacco nero dell'immondizia da cui fuoriusciva un braccio umano. «Aiutami a portare questo sacco dentro» comandò Nevillo a Gustav, il quale obbedì senza perder tempo. I due ragazzi sistemarono i loro effetti personali nella stanza e fu lì che Nevillo notò il fucile che Gustav portava sempre con sé.«Ehi faccia di cazzo, è un M82 quello? » chiese Nevillo. Allora Gustav prese con cura il suo fucile.
«Sì, è un regalo di mia madre… Lo tengo sempre con me, è la cosa più preziosa che ho…»
Nevillo allora si impose «Fammelo provare, figlio della merda». Gustav non ne era molto convinto, ma aveva timore di quel pazzoide e così glielo porse, raccomandandogli di non danneggiarlo. Non appena Nevillo lo prese, per prima cosa lo guardò. Poi, come compiaciuto, si tirò giù mutande e pantaloni per poi defecarci dentro per una qualche complessa e sconosciuta ragione. Gustav era disgustato da quell’atto, ma non trovò il coraggio di dire nulla. D’un tratto Nevillo aprì la porta della camera e, vedendo un prefetto dei Grifoncoro sorvegliare il corridoio, urlò verso Gustav:
«Vieni coglione! Guarda qua!»
Un po' per paura e un po' per curiosità, Gustav andò da lui e Nevillo, pantaloni e mutande ancora calati, prese la mira e sparò un colpo che centrò il prefetto alla tempia, facendo partire un rapido schizzo di sangue che imbrattò persino le pareti.
In quel momento Nevillo scoppiò a ridere di gusto e anche Gustav trovò divertente quella scena. Richiusa la porta, Nevillo mostrò a Gustav la sua collezione di armi.
«Questo è un Barrett M90 a ripetizione manuale. Ha una canna come il tuo, a 29 pollici, per garantire la stessa prestazione balistica. Arriva a 1800 metri di distanza, con proiettili che viaggiano a 854 m/s. Con questo il risultato è uno spettacolo, un vero gioiellino» spiegò Nevillo, mentre mostrava a Gustav uno dei suoi fucili preferiti. «Ma l'arma che preferisco in assoluto è senza dubbio questa» Neville tirò fuori dalla tasca un coltello con lama seghettata. Gustav si stupì e chiese «Un coltello? Come mai proprio un coltello?». Nevillo sorrise, ammirando la sua lama prima di rispondere.
«Beh… Con le armi da fuoco puoi ammazzare, è vero… Ma con il coltello puoi sentire la sofferenza di una persona da vicino, ti dà quel piacere che solo uno squartamento può regalarti».
Gustav quella sera non riuscì a dormire. Aveva trovato uno psicopatico a LasHogwarts, ma allo stesso tempo aveva trovato un amico.
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Marco “Frullo” Frullanti –
. Ironico, sarcastico, divertente, irriverente, fuori di testa come i due scrittori. Da comprare ad occhi chiusi (e anche da leggere ad occhi chiusi) – Recensione di Riccardo Meggiorini su Amazon
Marco “Frullo” Frullanti –
Altre recensioni dei lettori su Amazon:
“Must have per chi segue l’umorismo di piton. Da portare sempre dietro. Vale assolutamente tutti i 3 euro… Aspetto il seguito con ansia…”
“Ho fatto delle risate che la metà bastavano. Vi consiglio questo libro. Per 3 euro ne vale davvero la pena.”
“Il protagonista della storia è il problematico e ribelle Gustav Lafav che riesce a ottenere la lettera per andare a LasHogwarts e una volta salito sul treno, che tutti conosciamo, fa la conoscenza di Jerry Porker, Ronaldo Whiskey ed Ermagone Ginger. Nomi che vi sembrano familiari, vero?
Gustav frequenta una Hogwarts diversa da quella che conosciamo che spesso lascia il lettore disorientato.
Ricordo che questa lettura è una parodia demenziale, quindi affrontatela con spirito leggero e goliardico.
Ho passato piacevoli ore in compagnia di Gustav e i suoi amici. Nella trama sono presenti alcune tappe fondamentali della versione originale, messi in chiave umoristica e grottesca come l’episodio del troll, le lezioni con Pitone (Piton)… tuttavia non è un “copia e incolla” della storia modificata, ci sono personaggi rivalutati e completamente trasformati da un punto di vista caratteriale che stupiscono e danno quel tocco di originalità.
Per quanto riguarda lo stile è veloce e soprattutto diretto, perfetto per il genere del libro, anche se ho trovato alcune battute e situazioni umoristiche un pò forzate, ma ovviamente questa è semplicemente un’opinione soggettiva.
Sicuramente la cosa che mi ha colpito di più è il finale che ho trovato simpatico e originale.”
“Divertentissimo. Quando leggo rido come una matta e mia mamma mi prende per pazza !!! I migliori soldi mai spesi.”
“Molto bello e divertente, specie per chi come me è un fan della saga di cui questo libro fa la parodia. Aspetto impaziente il seguito.”
Marco “Frullo” Frullanti –
Recensioni su Google Play:
“Mi stavo giusto chiedendo come potrebbe essere una storia che mischia Breaking Bad e Harry Potter….. ”
“Stupendo il libro. Merita davvero. Ma mi avete fatto salire il nazismo con il finale. Comunque sia bravi.”
“semplicemente fantastico e assolutamente demenziale…mi sono fatto delle grassisse risate e un paio di seghe leggendo questo libro. Ovviamente voglio un cazzutissimo seguito”
“La pagina fa morir dal ridere XD vi prego fate il seguito e speriamo che qualcuno decida di fare un film. Consiglio a tutti di comprarlo”