Articolo a cura di Ilaria Pasqua – Autrice della trilogia distopica “Il Giardino degli Aranci”
Eccoci di nuovo qua a parlare del blocco dello scrittore. Nella prima parte mi sono soffermata su due possibili motivi, i primi a cui si pensa, ma ne esiste sicuramente uno più insidioso.
Perché forse non è la storia a dare problemi e nemmeno i personaggi, potrebbe essere l’idea in sé a non andare. L’entusiasmo che vi aveva spinto a scrivere si è spento di colpo, forse siete stati incoscienti, vi siete buttati senza pensare ad altro, succede. Ci si ritrova in cima a un burrone dopo una magnifica e rinfrescante corsa in discesa. Ecco, la strada prosegue oltre il burrone ma non trovate nessun ponte per raggiungerla. Per attraversare il ponte forse è meglio tornare qualche passo indietro, riarrampicarsi sulla cima fino ad afferrare di nuovo quel momento di ispirazione che vi ha spinto a decidere di iniziare. Non fraintendetemi, scrivere presi dall’onda della passione è bellissimo, e va fatto, ma questo impulso a un certo punto va incanalato, sennò si disperde e la storia con lui.
E se l’idea non ha futuro? Bisogna trovare il coraggio di lasciarla andare. Non tutte le idee riescono a trovare una forma, uno sbocco reale e realistico, a volte non c’è proprio possibilità di riuscire a farle funzionare, o a trasformarle in storie. Forse sono troppo astratte, troppo complesse, qualsiasi sia la ragione non importa. Intestardirsi non fa bene, inaridisce l’immaginazione. E poi chissà quante altre idee sono pronte ad essere pescate al vostro amo?
Forse è solo carenza di idee. E allora un buon modo per trovarne è di provare a usare tutti quei simpatici metodi per sbloccarsi, come l’immancabile e indispensabile “brainstorming”. Prendete un foglio, pensate al punto in cui vi siete interrotti, al problema che vi affligge, e lasciatevi liberi di esprimervi. Scrivete senza pensarci su, senza preoccuparvi di nulla. L’importante è la quantità di idee, più che la qualità. Importa solo abbandonarsi alla scrittura, sbloccare la mente e permettere alle idee di fluire, di andare a collegarsi alle vecchie per formare nuovi quadri. Anche se vi sembra di non aver cavato un ragno dal buco, non temete. Il bello del metodo è che la mente continua a lavorare, perché una volta che il processo di libera associazione è partito non si può fermare. Fatelo a casa, o ancora meglio fuori, camminando, rilassandovi. Una buona domanda da porsi è: “e ora? Cosa succede dopo?” e poi via…
Potrebbe derivare anche da un blocco emotivo. La storia vi tocca particolarmente, magari prende linfa dalle parti più profonde di voi stessi, e questo è faticoso. A volte semplicemente non ce la potete fare a lasciarvi divorare dalla scrittura, a farvi mettere a nudo, a tirare fuori da sotto il tappeto i problemi, problemi che magari non sapevate nemmeno di avere. E allora parte l’allarme. La mente si chiude, la mano si ferma. A quel punto bisogna riprendere fiato, cercare di capire perché succede, isolare l’elemento di fastidio, abbracciarlo senza permettere che vi schiacci.
E se il blocco non passasse? Allora è il caso di mettere da parte la storia, fare due passi, guardare la realtà che vi circonda, alla ricerca di nuovi stimoli, nuove idee per far rivivere quella appassita. Provare a rimanere sintonizzati sulla storia senza forzarsi. Prendere in mano libri di altri autori in linea con le proprie storie e abbandonarsi alla lettura. O lasciare semplicemente libero l’inconscio di mettersi in moto, lasciare che lavori in quelle pause forzate alla ricerca di una via d’uscita. Perché c’è sempre una via d’uscita dal blocco dello scrittore. Ve lo assicuro.
Ilaria Pasqua – Autrice della trilogia distopica “Il Giardino degli Aranci”
Io scrivo pochissimo da un anno a questa parte, causa calcio nei testicoli sentimentale…l’ho superato, ma le idee non fluiscono più da sole come prima. Prima mi bastava farmi una corsa al parco e venivano in automatico. Non so più che fare per riprendere a produrre come prima.
Io scrivo pochissimo da un anno a questa parte, causa calcio nei testicoli sentimentale…l’ho superato, ma le idee non fluiscono più da sole come prima. Prima mi bastava farmi una corsa al parco e venivano in automatico. Non so più che fare per riprendere a produrre come un tempo.
Purtroppo in questi casi non esistono soluzioni garantite, perché è tutto soggettivo…
In generale non è molto utile “forzare” le idee, che possono arrivare all’improvviso, l’importante è saperle sfruttare al meglio quando arrivano