Le donne leggono molto più degli uomini, e questa non è una novità: secondo il rapporto Rapporto ISTAT 2015, il 48,6% delle donne italiani sono lettrici (sempre troppo poche!) contro i 35% degli uomini (percentuale disastrosa e disonorevole). E non solo perché i maschietti invece di leggere preferiscono andare in moto, al bowling o agli apericena, ma quando lo fanno sono meno spesso meno concentrati e meno abili a comprendere il significato di un testo, come ipotizza questa ricerca. Insomma, generalmente noi uomini abbiamo ben poco di cui vantarci in tal senso. Detto questo, di giovanotti occhialuti e distinti signori col cappello in libreria e alle fiere del libro per fortuna se ne vedono ancora numerosi, e anche la figura dello scrittore pare non conosca distinzioni di genere: nel nostro piccolo, riceviamo quasi più proposte di pubblicazione da uomini che da donne.

Tuttavia, mentre aggiornavo la lista dei bookblogger (o litblogger,  o blog letterari… insomma, ci siamo capiti) a cui inviamo i nostri comunicati stampa (oltre 180, non proprio una cifra irrilevante), mi sono accorto di uno squilibrio ancora più evidente: tra quelli che scrivono di libri sul  web e sono interessati alle comunicazioni dei piccoli editori, più del 90%, forse addirittura più del 95%, sono donne! Qui non stiamo più parlando solo di una maggioranza netta, ma di una vera e propria categorizzazione di genere!

bookblogger2

Dopo aver provato quasi vergogna, come esponente del sesso maschile, per questa rivelazione, mi sono chiesto: com’è possibile tutto ciò?

Ecco le elucubrazioni bislacche che ho abbozzato come possibile spiegazione:

1) Tra gli uomini che si interessano di lettura e scrittura, gran parte di essi sono talmente egocentrici che non sarebbero mai disposti a concedere un parere positivo a un libro che non sia il proprio.

2) Di questa parte di giovani e meno giovani disposti a scrivere di libri sul web, la grande maggioranza è ben contenta di recensire i grandi nomi ma se ne frega dei piccoli editori e degli autori emergenti, soprattutto se italiani. Ne consegue che, contraddicendo le tesi illustri di alcuni moderni pensatori come Masini, i veri stronzi sarebbero i maschi (Marco, si scherza…).

3) Tra le poche anime pie rimaste a questo punto, molti si vergognano perché quando si parla dei propri hobbies con la “compagnia”, di persona al bar o virtualmente su gruppo Whatsapp, c’è il patito di crossfit, il collezionista di granate inesplose, il maniaco del poker, il trader… e l’amena occupazione di scrivere di libri sul web, soprattutto se di “sfigatissimi” autori semisconosciuti, non sembra sufficientemente virile

4) I pochissimi ganzi sopravvissuti a queste crudeli selezioni vanno quindi, con tutta la buona volontà del mondo, a girare un po’ tra gli altri blog letterari in cerca di ispirazione per il proprio, ma finiscono per trovarsi di fronte a:

  • una quantità di gif animate che non vedevamo sulla stessa pagina web dal 2001
  • puntatori del mouse personalizzati che lasciano una scia di stelline  rosa
  • musiche natalizie che partono automaticamente in sottofondo (a settembre)

e, a questo punto, con tutte le buone intenzioni nel mondo che potevano avere, chiudono il browser e fuggono urlanti verso il più vicino tatuatore, o negozio di dischi metal, o centro di laser game, alla disperata ricerca di una “botta” di testosterone.

(Alle blogger la cui homepage corrisponde alla descrizione di cui sopra: non arrabbiatevi, si scherza eh… anche se i puntatori personalizzati potreste in effetti toglierli :D)

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Se il vostro blog assomiglia a questo… forse è meglio continuare solo sui social 😀

Dopo aver analizzato il problema, proviamo a ipotizzare le soluzioni! Agli aspiranti blogger di sesso maschile consiglio di:

  • Ricordarsi che c’è gente che con un blog è diventata famosa e ha fatto i big money$. E, in ogni caso, curare un blog e rapportarsi con piccoli editori e autori emergenti aiuta molto a crearsi un network di contatti utilissimi per chi aspira a pubblicare un libro o a lavorare nell’editoria.
  • Leggere il seguente articolo che vi insegnerà come impostare in pochi passaggi un blog semplice ed efficiente su WordPress, evitando quindi gif animate, cursori sparafleshanti, musiche ridanciane et similia.
  • Se comunque tutto ciò non vi sembra abbastanza virile, riempite il vostro blog di animazioni horror/pulp/trash e pubblicate contenuti su questa linea (se vi mancano le idee… ho scritto un articolo apposta).

Convinti? Beh, a prescindere dal genere, siamo sempre alla ricerca di bookblogger interessati a recensire i nostri libri o a dare spazio alle nostre segnalazioni: se la cosa non vi sembra così disgustosa, scoprite di più qui.