L’articoletto di oggi è volutamente ispirato alle liste di Giulio Mozzi, voce autorevole dell’editoria italiana che ha dieci volte più esperienza di me nel settore. Ma forse la prospettiva di un piccolo editore digitale e giovane può incuriosire. O, in ogni caso, mi sono divertito molto a scrivere le domande che non dovreste mai fare a un editore, quindi va bene così.
Ovviamente, qualunque riferimento a fatti realmente accaduti… è voluto! Alle domande segue una mia piccola risposta, eccetto a quelle veramente cretine, che non la meritano neanche per gioco.
Domande apparentemente intelligenti (ma non troppo)
1)Conosco uno che scrive bene, ti giro il contatto così lo pubblichi?
Sulla carta è un buon consiglio, ma nella pratica, raramente porta a qualcosa. Perché non sai se è adatto alla mia linea editoriale, non sai se a lui la mia casa editrice piace, non sai se al momento ha qualcosa da pubblicare… Piaccia o non piaccia, l’editore è più spesso la Montagna che Maometto… e ci siamo capiti.
2)Ma come fai a trovare libri da pubblicare?
Molti si stupiscono del fatto che un piccolo editore riceva un mucchio di proposte editoriali, persino di buona qualità! Eppure, credetemi è così, è una cosa delle cose più belle (e in certi casi più brutte) di questo mestiere.
3) L’autore straniero Xxx Yyy non si trova più in libreria, perché non lo traduci e lo pubblichi tu?
Ciò implicherebbe avere a disposizione un traduttore per quella lingua e un commerciale bravo a contrattare i diritti con editori stranieri, pochissimi piccoli editori ce li hanno e i freelance costano cari. Se fosse così facile… lo farebbero già altri, no?
Domandi stupide e/o ingenue
4) Ah, senti, mi è venuta in mente un’idea per un libro, me lo pubblichi?
All’inizio mi intrattenevo in skype call o aperitivi per chiacchierare di potenziali progetti letterari. Poi ho capito che, salvo rari casi, o il libro è già pronto, o stiamo parlando di aria fritta, perché un conto è avere un’idea, un altro scrivere di fatto un libro…
5)Ah, figata l’editoria! Ma riesci a campare?
Lo so che di solito è una domanda innocente, ma presuppone sempre l’idea che l’editoria sia un ambito sfigato e sia impossibile guadagnare decentemente. E, scusate, ma dopo un po’ la trovo seccante.
6) Ma quindi per lavoro leggi libri? Tu sì che fai la bella vita!
Ho scritto qui che cosa fa davvero un editore digitale. Di solito le proposte di pubblicazione le leggo la sera, nei weekend o nei tempi morti come durante un viaggio in treno, quando chi fa altri lavori di solito si rilassa, perché altrimenti sono sempre impegnato a fare dell’altro.
Domande che… proprio… no!
7)Ma pubblichi anche libri porno?
8)Dove trovo i torrent dei tuoi ebook?
9) Ah, quindi fai l’editore? E di lavoro, invece?
Non capisco cosa avete contro i libri porno.
Niente, ma non dirlo a mia mamma!
😀