Quando si parla di lettura digitale, oltre agli ormai celebri motteggi sul “profumo della carta”, una delle reazioni che registro più spesso è l’incredulità o il disgusto espresso da molti, compresi vari entusiasti dell’e-reader, quando si parla di leggere libri sugli smartphone.
“Ma davvero leggi libri sul cellulare? Ma non ti bruci gli occchi?”
“Scusa, ma come diavolo fai? Non è troppo piccolo?”
“Leggere libri sullo smartphone? Ma che sei scemo?”
Insomma, per molti resta una bestemmia, anche oggi che abbiamo ormai tutti smartphone con schermi di almeno 5 pollici di una certa qualità, per non parlare della miriadi di app che permettono di personalizzare l’esperienza di lettura. E anche se col telefono oggi ci facciamo praticamente di tutto… a parte che telefonare.
D’altro canto, nonostante lo scetticismo e i musi lunghi di alcuni, sempre più persone usano il cellulare per leggere e-book, a scapito anche dei “fattiapposta” cioè gli e-reader, oppure del compromesso tra flessibilità e dimensione dello schermo offerto dai tablet, come testimoniano le ricerche di settore.
E c’è chi si spinge oltre, ritenendo la lettura su cellulare come “non solo meritevole, ma una finestra su un tempo antico”, cioè Chris Cornell, autore dell’articolo “In defence of e-reading” di cui farò ora una traduzione alla buona.
Pro e contro della lettura su smartphone
Oltre alle lamentele sullla lettura digitale in generale, di solito orientati all’impossibilità da parte di un dispositivo elettronico di replicare la fisicità di un libro, nello specifico gli smartphone sono ritenuti scomodi per la lettura. Lo schermo è troppo luminoso, troppo piccolo, il continuo passaggio di pagine troppo stancante per gli occhi. Sì, il Kindle è preferibile da questo punto di vista, ma dal momento che ormai siamo abituati a portare sempre lo smartphone con noi, pure al cesso, perché non portarci dietro anche un po’ di libri su di esso? Non pesano niente!
È inoltre possibile adattare lo schermo del cellulare alla nostra comodità personale. Ci sono ad esempio “screen dimmers” per chi legge a letto, e app come Moon+ Reader che offrono un ampia gamma di personalizzazione. Per alcuni un carattere Sans Serif sullo schermo nero funziona bene… per altri no, ma è facile cambiare.
I nostri smartphone sono bestie insistenti e bisognose. Ci restituiscono un flusso costante di notifiche che di solito vengono semplicemente ignorate. Tutte queste polemiche sulle distrazioni che uno smartphone infligge a un lettore sono in fondo relative: basta disattivare le notifiche quando leggi (sì, pure WhatsApp).
Ragioni per e-leggere
Un recente articolo su “The Atlantic” presenta un’idea stranamente romantica della lettura su smartphone. Privi di un appoggio sensoriale, senza sapere a che punto del libro stiamo senza sfiorare semplicemente il bordo delle pagine col pollice, ci lascia di fronte alla pura essenza di un libro: le parole e gli spazi tra loro. Dimenticarci del prima e del dopo, e concentrarci solo sul presente è una condizione positiva. Quest’esperienza di lettura “isolata” ha il potenziale di renderla più immersiva di quanto sia mai stata (certo, se disattivi le notifiche!).
Inoltre, leggere sullo smartphone, se ti impegni e accetti i suoi difetti, ti porta a leggere di più. Se puoi spararti un capitolo sul bus che ti porta in ufficio, o un paio di paragrafi mentre aspetti che il caffè sia pronto, perché non approfittarne? Perché non unirti ad Achab nella sua maniacale ricerca di Moby Dick mentre sei dal parrucchiere?
Tutti questi momenti di solito oziosi e improduttivi possono trasformarsi in un’opportunità per leggere, un viaggio oltre le distrazioni quotidiane e dentro il fantastico. Forse un giorno potrai finalmente dire alla gente che hai letto “Guerra e Pace” senza mentire. Ed è sempre una gran cosa, con buona pace di chi crede che leggere su uno smartphone sia una bestemmia… avrà modo di farsene una ragione!
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