Articolo a cura di Alessio Filisdeo, autore di vari romanzi Fantasy/Gotici tra cui “Fairfax & Coldwin” e la saga del Vampiro Nik.
Perché un vampiro dovrebbe voler salvare il mondo? E perché proprio quel vampiro?
Se avete seguito le sconsiderate prodezze di Nikolai Rasputin fino a questo terzo volume, probabilmente immaginate già la risposta.
È una risposta estremamente semplice, quasi infantile, e non c’entra nulla con giusto o sbagliato, bene o male. Perché la pura, disarmante verità è che Nik, nel profondo, è sempre il ragazzo un po’ folle e sfigato cresciuto negli anni Ottanta; quello fuori dagli schemi, il ribelle, la testa calda, ma anche il romantico, quello che per gli amici farebbe qualsiasi cosa, e che segretamente cerca l’approvazione di una società che sembra completamente disinteressata a lui.
Tutti vogliono dominare il mondo: così cantavano a modo loro i Tears For Fears.
L’idea di questa storia è nata da quel brano, uno dei miei preferiti, evolvendosi in corso d’opera. Ho pensato che Nik, da megalomane psicopatico quale è, sarebbe stato perfetto per l’impresa, degna di un cattivo di serie B da fumetto. E forse un giorno lo farà davvero. Mai dire mai. Ma scavando più a fondo nella psicologia del personaggio, e probabilmente anche nella mia, mi sono reso conto che il nostro non-morto preferito, lì dove si trova ora nel suo variegato percorso narrativo, è alla ricerca di qualcosa di più che del senso immediato di soddisfazione derivate da concetti quali “conquista” e “distruzione”. Certo, non lo dimostra affatto, anzi, ma sotto sotto percepiamo (chi più chi meno) “quel qualcosa” che gli gravita attorno. È una sensazione appena, ma basta a renderci simpatico, o quantomeno tollerabile, un personaggio che nella realtà dei fatti commette azioni al limite del disumano.
“Il vampiro che voleva salvare il mondo” diventa così un’avventura paradossalmente più intima. Esaspera l’elemento grottesco, l’umorismo nerissimo, persino la componente fantastica e sovrannaturale, ma esplora al contempo, per la prima volta, la vera natura di Nik, lasciando trapelare tra le righe, con un pizzico di malinconia, importanti indizi sulle sue origini, le sue speranze e i suoi sogni. Del resto la scelta di inserire, nel clou dell’azione, l’immortale Don’t Stop Believin’ (Journey, 1981) non è casuale…
Non temete però, con questo non voglio farvi intendere che avrete fra le mani un mattone introspettivo con assurde e astruse pretese “d’autore”.
Lo splatter c’è, le sparatorie anche, per non parlare della magia nera! Inoltre conoscerete il punto di vista di ben tre narratori. Esatto: tre personaggi principali inediti che si avvicenderanno nel dipanarsi della storia, ognuno con un proprio stile e una propria (singolare) personalità.
Vi prometto insomma, tra le pagine di questo nuovo, irriverente capitolo della saga del vampiro Nik, guai a non finire, ghignacci strafottenti e imprecazioni colorite al ritmo di semiautomatiche calibro cannone!
Unitevi oggi stesso alla strampalata compagnia di soggetti poco raccomandabili capitanata da Nikolai Rasputin, e sostenetelo nella sua nobile impresa.
Perché nonostante tutto, a scapito di ciò che facciamo, pensiamo o diciamo, sono convinto che tutti noi, nel nostro intimo, vogliamo salvare il mondo.
Scopri trama ed estratto di “Il Vampiro che voleva salvare il mondo”
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