Articolo a cura di Alessio Filisdeo
È davvero così speciale Una notte di ordinaria follia? Si può davvero affermare che il suo cadaverico (co)protagonista sia indimenticabile a tutti gli effetti? E soprattutto, quale altro mirabolante aggettivo potrei inventarmi per il tema della prossima domanda retorica?
Come spesso accade, l’introduzione di un articolo non ha nulla a che fare col tema dello stesso, quindi ignorate la gratuita autocelebrazione di sopra e passiamo oltre.
Non sono qui per parlarvi di vampiri, e nemmeno di sovrannaturale, perché Nik non è affatto l’unica attrazione di quell’insano e alienante parco giochi che dà il nome alla mia ultima fatica.
Una notte di ordinaria follia, come detto e scritto da qualcuno, è un’avventura che nella sua totale schizofrenia riesce a racchiudere in sé un numero oscenamente alto di omaggi, citazioni e riferimenti più o meno urlati al mondo cinematografico e non solo.
Siete pronti per scoprire quelli più significativi? Allora allacciate le cinture e godetevi la lettura!
Fin dal primo capitolo, lo stile narrativo parla da solo: in prima persona, diretto, cinico, amorale e sporco. In una sola parola, pulp.
Quindi se dovessero venirvi in mente i film di Tarantino o le graphic novel di Miller in stile Sin City, non sareste poi così lontani dal risultato finale.
La tappa successiva è rappresentata nientemeno che da una Beretta, pistola italiana, ma non di meno il simbolo del cinema hard boiled di Hong Kong, quello che negli anni’80 (e primi ’90) consacrò il regista John Woo come re delle sparatorie.
Il nostro Nik è un vero fanatico delle armi da fuoco. Aggiungete a questo la passione per gli action movie, e l’ossessione per i cult hollywoodiani, e non vi sorprenderà vederlo orgogliosamente alle prese con due pesantissime AMT Harballer Longslide calibro 45. Il nome non vi dice nulla? Allora chiedetelo a Schwarzenegger!
Il successivo omaggio a Eastwood, e alle sue intramontabili sei colpi dei western, era praticamente obbligatorio, dato il tema.
Al grido di “non solo cinema!” veniamo a scoprire con delle battutacce idiote che Nik è anche un discreto lettore di genere, probabilmente più per prendere in giro gli umani sui clichè che riguardano i non-morti che per reale passione.
Anne Rice e il suo Lestat sono in cima alla lista, ma c’è spazio anche per Dracula e per l’eccentrico milionario Gatsby, benchè (almeno in quest’ultimo caso) il dubbio sorga spontaneo: Nik ha davvero letto il romanzo o ha visto solo il nuovissimo film con DiCaprio? A voi, amici, l’ardua sentenza.
Spostiamoci un attimino nei pressi della protagonista vera e propria: cosa sappiamo di lei, a parte che evidentemente possiede un nome impronunciabile? Beh, senz’altro è una consumatrice di fumetti, ed è anche piuttosto attenta, con gusti non così scontati: il nominare nientemeno che la procace Vampirella la rende immediatamente più nerd, e sexy!
E non è tutto.
In una particolare sequenza descrittiva dedicata interamente a lei, la nostra “pragmatica” eroina ammette senza possibilità di fraintendimento di ammirare le sfolgoranti dive degli anni’20. Abbiamo dunque tra noi un’estimatrice del bianco e nero, delle pellicole vintage, oppure una fan dell’ultimo minuto scopertasi tale grazie al premio oscar The Artist? Ammetto di non saperlo nemmeno io: so solo che adoro Audrey Hepburn, e anche se ai suoi tempi l’epoca delle dive era passata quasi da un pezzo, io continuo a immaginarmele perlopiù così.
Ed eccoci finalmente giunti alla scena più amata e discussa (nelle mie fantasie) da milioni di lettori in tutto il mondo: Nik e la sua roulette russa! Niente spoiler, acqua in bocca, ma se avete visto Kiss Kiss Bang Bang, il film di Shane Black, allora saprete quanto un tocco di iper-realismo può a volte rivelarsi tanto azzeccato quanto dissacrante.
E che dire dei social network?! Ebbene il vampiro Nik ha un account twitter. Nulla di che, appena 400.000 followers: tutti fan dei selfie e delle foto di vittime divorate.
Peccato che, a seguito delle avventure di New York del non-morto, l’account sia stato chiuso da un non noto organo governativo americano: il nostro vampiro ha dovuto rinunciare alle migliaia di umane che le inviavano foto in topless. Adesso, sul suo nuovo profilo, ha appena 300 followers. Ma cresceranno…
In ambito “autocitazionismo”, oppure “universo condiviso”, come va di moda oggi, i cacciatori di vampiri sono sempre loro: agenti governativi, templari dell’Ordine, la società segreta dal nome generico per eccellenza. Li potete trovare quasi in ogni mio racconto, perché sono tipi insistenti e coriacei, e odiano le creature non umane, soprattutto Nik, che oltre a essere un mostro ci gode pure.
Serie TV e videogames? Ci sono anche loro.
Il night club gestito dai vampiri di Manhattan, il Bloody Rose, non solo ha il nome di un’arma impugnata dall’albino Dante (quello giapponese, non l’italiano), ma somiglia addirittura a una versione meno provinciale e più urbana dell’iconico Fangtasia.
Se solo sapeste poi chi è la Victoria che nomina spesso Nik…
Sì, lo so, volete saperne di più su Rodin, il dannato trafficante d’armi col la fissa per i tatuaggi: vi dico solo che voci non confermate parlano di una certa amicizia con una strega, una che usa quattro pistole per volta…
Nik odia le streghe, ma ama le automatiche, quindi meglio pensarci, prima di dargli quest’informazione.
Ho lasciato il meglio per ultimo, gente, l’interrogativo che (ancora una volta nelle mie fantasie) ha fatto passare notti insonne a milioni di lettori: qual è la canzone, il “grande successo degli anni’80” che Nik ascolta nel suo walkman, durante le battute finali? Ebbene prendete quel capitolo di Una notte di ordinaria follia, mette il volume al massimo, premete play su Gonna Fly Now e cominciate a leggere: la vostra vita non sarà più la stessa, perché non potrete fare a meno di piangere dal ridere, come è successo a me mentre ideavo questa sequenza! Lo so: è roba talmente stupida, e inappropriata, da essere epica, in quel contesto!
Siamo arrivati ai titoli di coda: spero che questo viaggio alla scoperta delle numerose chicche regalate dal vampiro Nik, e dalla sua folle avventura newyorkese, vi abbia divertito come ha divertito me.
Ovviamente ce ne sarebbero molte altre ancora (e sospetto che le abbiate già scoperte da voi), ma come dicevo all’inizio dell’articolo, molto spesso l’introduzione è ingannevole, e questa non è affatto la Complete Edition che vantava il titolo.
No, non sono sadico, è solo che non voglio privarvi del piacere, e della piccola soddisfazione, di riconoscere senza aiuti esterni, affidandovi solo alla vostra immaginazione e cultura geek, tutto il restante.
Per cui leggete Una notte di ordinaria follia, consigliatelo agli amici e confrontatevi con loro: quelli che riusciranno a scovare più curiosità riceveranno in regalo il calendario di “nudo artistico” del vampiro Nik!*
That’s all folks!
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